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Delegazione di ritorno dal convegno internazionale in Spagna

L'aglio italiano spinge sulla meccanizzazione per migliorare la qualita'

Una nutrita delegazione italiana ha partecipato, il 14 e 15 febbraio 2017, al secondo Convegno internazionale sull'aglio. Si è svolto nella regione di Castilla La Mancia (Spagna) e più precisamente a La Alberca de Zancara, provincia di Cuenca (clicca qui per l'articolo pubblicato ieri).



L'incontro ha visto rappresentate 21 nazionalità dei maggiori Paesi di produzione europei (Spagna, Italia, Francia, Germania) ed extraeuropei (Russia, Ucraina, Argentina, Brasile, Messico,Canada).

"La delegazione italiana - spiega Ettore Navarra dell'azienda Le Aie - è stata rappresentata da produttori di alcune zone di coltivazione del bulbo quali Voghiera, Rovigo (aziende Salvan, Romagnolo, Suriani), Sulmona (Molinara, Iannacci, Celano), Avellino (Meninno)".

"Durante l'incontro si sono alternati come relatori ricercatori, tecnici e professionisti dei diversi Paesi, affrontando problematiche fitosanitarie, agronomiche, commerciali, legislative, (maggiori informazioni su http://garliccongress2017.com) fornendo parecchi spunti di riflessione".



Fra i vari temi dibattuti, Navarra è stato colpito specialmente da quello sulla meccanizzazione. "In Italia abbiamo già un buon livello di tecnologie - dice - ma ora dobbiamo affinare i nostri sistemi. Se fino a qualche anno fa cercavamo di meccanizzare le varie operazioni per abbattere i costi, oggi lo facciamo anche per migliorare la qualità. Penso, ad esempio, all'essiccazione. Se da un lato 7 giorni di sole in pieno luglio sono l'ideale per essiccare i bulbi a costo zero, dall'altro non sempre le condizioni climatiche lo permettono. Basta un tasso di umidità più elevato ed ecco che si rischia di compromettere il raccolto".



Molte aziende italiane si sono rivolte a una ditta olandese che realizza essiccatoi ideali anche per l'aglio, partendo da quelli usati nei Paesi Bassi per i bulbi di tulipani. In Italia si stima una superficie di circa 600 ettari dedicata all'aglio, di cui il 50% fra le province di Piacenza, Ferrara e Rovigo.

"Personalmente - conclude Navarra - penso che questi momenti di riunione e di confronto facciano sentire il produttore meno solo, perché si rende conto che tutto il mondo dell'aglio ha problematiche comuni. E, soprattutto, si può capire come altri abbiano già affrontato, e magari risolto, un problema che a noi sembra difficile da risolvere. Vorrei infine ringraziare le ditte sponsor della manifestazione, in particolare alla ditta JJ Broch, promotrice e organizzatrice dell'evento, ma soprattutto punto di riferimento per lo sviluppo della coltura dell'aglio nel mondo".