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Il commento di Gianluca Bagnara

USA, Trump e agricoltura: l'Italia deve cambiare passo se vuole esportare ancora

Quali scenari ortofrutticoli con l'ascesa alla Casa Bianca di Donald Trump? Lo chiediamo all'economista Gianluca Bagnara (foto qui sotto), consulente di molte aziende e spesso in giro per il mondo per aprire nuovi mercati.

"Un primo elemento dell'avvio dell'amministrazione Trump – esordisce Bagnara - è la nomina di Sonny Perdue, ex-governatore della Georgia, a segretario dell'agricoltura (il 31esimo degli Stati Uniti, ndr), in riconoscimento al deciso sostegno delle aree agricole per la campagna elettorale. Ricordiamo che gli Usa sono un importante esportatore di materie prime agricole. Tale flusso di merci potrebbe tuttavia essere compromesso se Trump proseguirà nel tentativo di rimodellare i rapporti commerciali con la Cina e altri Paesi. Tali modifiche potrebbero anche influenzare i prezzi delle materie prime a livello internazionale".

"Inoltre, se le leggi sull'immigrazione degli Stati Uniti fossero fatte rispettare più rigorosamente, gli imprenditori potrebbero affrontare le carenze di manodopera. D'altra parte, gli agricoltori americani chiedono di beneficiare di minori costi, mediante un allentamento promesso delle normative ambientali".

Appare poi chiaro l'asse con la Russia e il plauso nei confronti della Brexit, prospettando un ruolo sempre più debole dell'UE nello scenario geopolitico. Questo conferma quanto già affermato da Bagnara in una precedente intervista (cfr FreshPlaza del 27/06/2016). La questione mediorientale non sarà perciò affrontata come NATO, ma come asse Usa-Russia favorendo il dominio energetico russo verso il Mediterraneo, ridimensionando il ruolo della Germania.


Credit: AP/LM Otero

"Allo stesso modo – continua l'economista - Trump sta annullando i grandi trattati internazionali per favorire accordi bilaterali. Questo approccio favorisce i Paesi organizzati e con una rete istituzionale attrezzata per lavorare su molteplici fronti contemporaneamente, come gli USA".

"Quindi verso l'Italia mi aspetto dagli USA crescente pressione di esportazione di prodotti agricoli con livelli di garanzie sanitarie e ambientali sempre più deboli, ma dall'altra parte potrebbe essere meno facile esportare le nostre eccellenze alimentari. Dobbiamo perciò giocare molto la carta del Made in Italy, cioè il rapporto di fiducia con il consumatore americano".

L'Italia può poi svolgere un ruolo chiave nello scenario del Mediterraneo, "ma deve attrezzarsi per giocare su diversi rapporti bilaterali per prodotti specifici, surrogando quello che ora era stato demandato all'Unione Europea per i grandi trattati. Le scelte politiche italiane non possono più limitarsi alla discussione se affrontare i mercati internazionali, ma in che modo farlo".

"Purtroppo - conclude Bagnara il tema della "food safety", cioè della sicurezza alimentare da noi è articolato fra Ministero della Sanità per il servizio veterinario, Ministero dell'Agricoltura per il servizio fitopatologico e il tutto poi moltiplicato per il numero delle Regioni. Se vogliamo competere in questo scenario, con risposte complete e in tempi utili, abbiamo necessità di aggregare tali funzioni in un'unica agenzia operativa".