Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber
Proposta di un'azienda di Brescia guidata da giovani

Con Tomato+ le verdure si coltivano in salotto

Una mini-serra intelligente da salotto per coltivarsi in casa, 365 giorni l'anno, oltre 30 tipi di verdure. Proprio ieri avevamo pubblicato la notizia della coltivazione idroponica dentro a un supermercato a Pechino (cfr FreshPlaza del 17/01/2017), quando è giunta notizia di un'azienda di Brescia che propone un elettrodomestico (sì, chiamiamolo proprio così) che, in maniera automatica, permette di produrre vegetali in tutta facilità e senza problemi di meteo o parassiti.


Il team di Tomato+ Da sinistra: Ilaria Gremizzi, Graziani Cavaletti, Matteo Lanfredi, Giancarlo Pesce, Cristian Bicelli, Daniele Rossi, Andrea Copeta

Tomato+ è una start up fondata da un 28enne, Daniele Rossi, che sta per lanciare sul mercato uno strumento nuovo nel suo genere. "Abbiamo brevettato Tomato+ in 160 Paesi - spiega Claudio Guerrini, 29enne responsabile commerciale - e secondo noi è rivoluzionario, molto più preciso e tecnologicamente avanzato rispetto a altri analoghi presenti sul mercato, specie all'estero. Le dimensione della grown-box sono 60x60x200 centimetri. E' pure un oggetto di design, che fa arredamento".


Il "coltivatore automatico" di verdure si posiziona in cucina, ma non sfigura neppure in salotto.

Secondo gli ideatori, coltivare non è mai stato così facile. Si inserisce la cialda contenente il seme, si seleziona la coltura sul display, si mette l'acqua nella vaschetta da 20 litri e si aggiungono i sali minerali. A quel punto, il software imposta in automatico temperatura, umidità, gestione della coltura idroponica e ciclo della luce. La grown-box ha 4 celle e ognuna può ospitare al massimo una piastra con 81 cialde (biodegradabili), ad esempio di germogli. Per la lattuga, serve molto più spazio per ogni cespo, quindi la potenzialità per cella scende a una ventina di spazi.


Una scatola con le cialde di basilico

La vera novità, secondo i promotori, sta nei led e nel programma di gestione. Al momento vi sono 30 referenze coltivabili, ma l'agronomo e l'informatico del team stanno implementando la scelta. Fra le referenze già coltivabili: basilico, prezzemolo, rucola, valeriana, spinacio, lattuga.


Sono 4 le celle per la coltivazione

Oltre a privati particolarmente attratti dalla coltivazione casalinga, la grown-box è indicata per ristoranti che vogliano stupire la clientela grazie a una novità che punta, più che al chilometro zero, al metro-zero.

Per informazioni
Tel.: (+39) 030 2501314
Email: c.guerrini@tomatopiu.com
Web: www.tomatopiu.com