Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber

La Russia ha revocato l'embargo contro Egitto e Turchia

Turchia ed Egitto possono nuovamente esportare frutta e verdura in Russia.
Mosca hainfatti aperto i confini ad entrambi i Paesi su cui prima pendeva l'embargo.

La Russia ha sollevato l'embargo sull'Egitto
Il boicottaggio russo sulla frutta e verdura egiziana è stato eliminato, fatta eccezione per le patate. Questo è quanto ha riportato l'agenzia stampa russa Tass. Il servizio fitosanitario russo ha dichiarato: "Le parti hanno raggiunto un accordo sulle esportazioni di frutta e verdura egiziana". Le aziende egiziane soddisfano i criteri fitosanitari imposti dalla Russia. A ottobre e novembre una delegazione russa visiterà il Paese per valutare la situazione. Durante l'ultima visita si sono prese in esame le esportazioni di patate. L'embargo russo sull'export dell'Egitto era in vigore dal 22 settembre.



La Turchia riceve i primi ordini

Si percepiva nell'aria già dall'ultimo incontro tra Erdogan e Putin che pure l'embargo agli ortofrutticoli turchi sarebbe stato revocato. Questa settimana l'Associazione degli esportatori del Mediterraneo occidentale (BAIB) ha riportato che gli operatori turchi hanno ricevuto i primi ordini dai clienti russi, dopo aver partecipato alla fiera World Food Moscow. Si tratta soprattutto di ordini per pomodori, peperoni, zucchine, melagrane, arance e lattuga: prodotti che erano sotto embargo da gennaio.

Nessuna consultazione tra Russia e UE
La Russia non ha mostrato alcuna intenzione di discutere con l'UE circa le sanzioni durante l'Assemblea delle Nazioni Unite (19-26 settembre 2016). Il viceministro degli Esteri russo ha riferito: "Non abbiamo mai richiesto una consultazione. Non siamo stati noi a istituire le sanzioni e non siamo pertanto noi quelli che devono sollevarle".

Stallo in Europa

All'interno dell'UE sembra che si sia andato a creare uno stallo tra sostenitori e oppositori alle sanzioni contro la Russia. Il mese prossimo ci sarà nuovamente una consultazione in relazione al rapporto con la Russia. La rosa dei sostenitori è stata indebolita dalla Brexit. Gli oppositori sono ancora guidati da Italia, Grecia, Cipro, Slovacchia e Ungheria. Secondo fonti interne all'UE, la situazione rimarrà sostanzialmente la stessa. Gli oppositori sono riluttanti a votare contro le sanzioni indipendentemente, senza tenere conto degli altri. Una fonte ha riferito a Reuters: "La situazione sarà diversa se due o più Paesi si uniranno per votare contro".

La revoca del boicottaggio non è dannosa per la Russia

Secondo il ministro russo dell'agricoltura, Alexander Tkachev, il settore non deve preoccuparsi nel caso le sanzioni venissero sollevate. "Nessuno sa con sicurezza se accadrà per la fine del 2017. Da parte nostra le terremmo ancora in vigore per altri cinque anni, ma in caso venissero sollevate, non ci saranno conseguenze sconvolgenti". Secondo il ministro, il settore agricolo nazionale è abbastanza competitivo, anche grazie ai fondi stanziati, il tasso di cambio è favorevole per coltivatori russi e i consumatori avrebbero più interesse per i prodotti nazionali.

Restringere le importazioni da qui al 2020
Secondo una nota del vice ministro russo dell'Agricoltura, Yevgeny Gromyco, la Russia punta a importare solo agrumi e frutta esotica entro il 2020, arrivando quindi alla totale autosufficienza nelle principali categorie alimentari, come latte, carne e verdure. "Le importazioni - ha dichiarato Gromyco - si limiteranno a prodotti come agrumi e frutti esotici, che non si possono coltivare nel nostro Paese".

Durante un incontro tra i vertici dell'agricoltura dei Paesi BRICS, Gromyco ha osservato che queste nazioni hanno enormi risorse e rappresentano i cinque fornitori chiave di prodotti agricoli sul mercato alimentare mondiale. A questo proposito ha evidenziato il loro grande potenziale per una mutua collaborazione, riportando che la Russia è pronta a dare il massimo contributo.

Attualmente la Russia è autosufficiente sul grano e sulla maggior parte dei tipi di carne; inoltre è riuscita a migliorare significativamente la sua produzione di verdure. (Fonte: agroinvestor.ru)

Testo e traduzione FreshPlaza. Tutti i diritti riservati.
Data di pubblicazione: