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La Cipolla rossa di Cavasso aumenta la produzione del 15% nel 2016

La tradizionale coltivazione della rossa di Cavasso, praticata fino agli anni '50, si era persa quasi del tutto, nella zona pedemontana del Friuli occidentale, tra i torrenti Meduna e Cosa. E' solo negli ultimi tempi che si è registrata un'inversione di tendenza grazie a un lento, ma progressivo lavoro di riscoperta della cipolla condotto in parallelo dai due comuni di Cavasso Nuovo e di Castelnovo del Friuli che hanno costituito, con il sostegno della Camera di Commercio di Pordenone, un Presidio Slow Food, sostenuto dai rispettivi Sindaci.

In tale direzione, i produttori della cipolla rossa di Cavasso Nuovo e quelli della cipolla rosa della Val Cosa alla presenza dei sindaci di Cavasso, Emanuele Zanon, e di Castelnovo, Lara De Michiel, si sono ritrovati per siglare l'accordo di un unico disciplinare di produzione.

Il disciplinare prevede che la coltivazione della cipolla avvenga esclusivamente nel territorio circoscritto di alcuni comuni pedemontani della destra Tagliamento (fiume della provincia di Pordenone), in terreni posti a determinate quote altimetriche.

Per la particolarità dei terreni in cui viene coltivata, la cipolla assume caratteristiche particolari di colore, dal rosso dorato al rosa acceso. Dentro, un cuore croccante e dolce, che la rende ottima anche da mangiare cruda e mai piccante.



Il Presidio riunisce una trentina di giovani e anziani orticoltori che hanno riavviato la produzione con l'obiettivo di ampliare le produzioni e uscire dal mercato locale, legato esclusivamente alle fiere del territorio. I coltivatori sono riuniti in due associazioni: "Produttori cipolla rossa di Cavasso Nuovo", rappresentati da Silvano Carpenenedo, e "Rivindicules", con capofila Giannino Cozzi.

A fine 2015, le 80 mila piantine messe a dimora nei campi tra Cavasso, Meduno, Fanna, Sequals e Arba, con i 130 quintali complessivi di produzione annuale non sono riusciti a soddisfare la domanda.



Nel 2016 si punta perciò ad aumentare i volumi, con l'obiettivo di fare rete tra i produttori e creare aggregazioni territoriali per soddisfare le istanze provenienti non soltanto dai mercati locali della provincia, ma anche da Veneto, Milano e Roma.

Sinora il trend produttivo è stato positivo e ogni anno la quantità è aumentata: ci sono, però, fattori che possono ostacolare questo percorso, a partire da fattori climatici non favorevoli, la grandine in particolare.



Per l'anno 2016 ci si attende mediamente un aumento di produzione rispetto alle stagioni precedenti. Non certamente un raddoppio, ma un 10-15 per cento in più, a seconda dell'andamento climatico stagionale.



Emanuele Zanon, sindaco di Cavasso, nonché referente del Presidio Slow Food dichiara: "Per quanto riguarda la produzione, viene effettuata in piccoli orti a serra, prevalentemente a mano e completamente in forma naturale. Puntiamo sulla consapevolezza che il nostro prodotto debba essere non solo un'attività commerciale, ma un progetto più ampio e cioè attrazione turistica, riscoperta della tradizione e peculiarità territoriale, con il recupero dei terreni incolti e dei fondi agricoli abbandonati".

Contatti:
Emanuele Zanon

Responsabile del Presidio
Tel. +39 338 3146702
Email: e.zanon@me.com

Autore: DLC per FreshPlaza
Data di pubblicazione: