Micro ortaggi: un'innovazione nel concetto di ortaggi a favore del settore orticolo
"Differiscono dai germogli - spiega il dott. Pietro Santamaria del Dipartimento di Scienze agro-ambientali e territoriali dell'Università degli Studi di Bari - in quanto prodotti su substrato per un tempo più lungo e in presenza di luce. Le plantule hanno le foglie cotiledonari bene espanse e, a volte, una o due foglie vere".
La scorsa settimana, presso l'aula magna della Facoltà di Agraria di Bari è stato mostrato un video che illustra cosa i micro ortaggi sono e come si producono. Quella dei micro ortaggi, può essere considerata un'innovazione del concetto di ortaggi e del settore orticolo, al pari di quelle dei prodotti di IV e V gamma o a quella dei sistemi di coltivazione senza suolo, per fare solo due esempi. Sono innovazioni che contribuiscono a rivoluzionare l'idea stessa di agricoltura.
L'obiettivo di ricerca e divulgazione del progetto "Microgreens-Nuovi alimenti freschi e funzionali per esplorare tutto il valore della biodiversità" - finanziato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (MIPAAF) nell'ambito delle attività connesse ad Expo Milano 2015 - è quello di produrre micro ortaggi utilizzando specie orticole spontanee tipiche della Puglia, come la cima di rapa, la carota di Polignano, il cavolo a foglia riccia, la rughetta, la senape, la bietola da coste e altre.
Nella ristorazione, spesso i micro ortaggi sono utilizzati a scopo decorativo. Come spiegato nel video, si tratta però di un uso riduttivo poiché la concentrazione di vitamine e nutrienti presenti nei micro ortaggi è spesso più elevata (persino 5 o 6 volte maggiore) rispetto a quella dei corrispondenti ortaggi adulti.
Come si producono i micro ortaggi
Tutto comincia effettuando un test sulla germinazione dei semi, i quali successivamente vengono lasciati germinare in condizioni idonee per 24-36 ore. Verificata la loro bontà, si procede con la produzione vera e propria. Per le attività di ricerca, dopo la pesatura avviene il trasferimento in camera di crescita o in serra, dove si prepara un substrato di coltivazione (torba).
Dopo 7-15 giorni, i semi si saranno trasformati in un prodotto pronto da essere gustato.
Per maggiori informazioni: www.gustailbiodiverso.com