Al momento, a essere in produzione sono i più moderni tra gli impianti sotto serra del Consorzio, che in tutto ha asparagiaie per 50 ettari, la metà delle quali coperte. Per la produzione in campo aperto si dovrà aspettare ancora un po': metà marzo, al netto di una stagione meteo normale (come finora non è stata).

L'asparago sovrano siciliano in una foto d'archivio. (Fonte foto: Consorzio Asparago Sovrano)
La causa di quest'anticipo di produzione è duplice. Da un lato ci ha messo lo zampino un inverno particolarmente mite, con temperature a fine gennaio ben al di sopra della media del periodo: "Il meteo ci ha aiutato, con temperature alte e gelate limitate", spiega Rasà. Dall'altro lato, però, l'anticipo di stagione era un obiettivo che il Consorzio si era prefissato.
"Volutamente – continua il presidente del Consorzio dell'Asparago Sovrano – abbiamo messo in campo una serie di tecniche colturali completamente nuove per arrivare a un anticipo di produzione, usando nuove varietà, nuove serre più moderne, nuove tecniche di coltivazione e nuove tipologie d'impianti". Il motivo chiosa il famoso detto chi primo arriva meglio alloggia: "In questo momento – continua Rasà – non c'è asparago italiano sul mercato, se non quello prodotto sotto serre riscaldate da acque termali, così i prezzi sono un po' più elevati per una richiesta che in questo momento è molto alta".

Il Consorzio Asparago Sovrano all'ultima edizione di Fruit Logistica. Da sinistra a destra Gaetano Ciotta, Enzo Rasà (presidente del Consorzio) e Claudio Aranzulla.
La richiesta dell'asparago sovrano made in Sicilia è forte anche all'estero: da Germania, Svizzera e Paesi Bassi, mercati di destinazione storici per quest'ortaggioo. Il presidente che con il Consorzio era presente a Fruit Logistica 2016 conclude: "Si è dimostrato interessato anche il Belgio e ha chiesto i nostri asparagi anche la Spagna, che in questo momento non è ancora in produzione e sta consumando prodotto cileno e peruviano. Qualche manifestazione di interesse è giunta anche dal Regno Unito, dove però preferiscono asparagi thailandesi, un po' diversi dai nostri, più corti, sui 22 cm, e lavati".
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