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Colpa della svalutazione della moneta locale e della siccita' in California

Canada: oggi una cassetta di cavolfiori costa il doppio di un barile di greggio

E' accaduto in molte economie dipendenti dal petrolio. E' accaduto l'anno scorso in una Russia alle prese con l'embargo, e ora, con il prezzo dell'oro nero che in un anno e mezzo è crollato dai 110 ai 27 dollari al barile, sta succedendo anche in Canada, altra economia fortemente dipendente dal greggio: la moneta locale (in questo caso il dollaro canadese) si sta svalutando.

La svalutazione del dollaro canadese - come riporta The Indipendent - sta provocando qualcosa di piuttosto curioso, perché ci sono diverse parti del paese dove un barile di greggio costa meno di una cassetta di cavolfiori, il cui prezzo è nel frattempo più che triplicato proprio a causa della svalutazione della moneta canadese.

Si calcola che, per un singolo cavolfiore, si debbano sborsare oggi 8 dollari canadesi e che dunque una mezza cassetta (di solito contenente 6 pezzi) basti per acquistare un barile di greggio, quotato poco più di 21 dollari canadesi.



In realtà, l'impennata dei prezzi dei cavolfiori non è provocata solamente dalla flessione del greggio; da sola non basterebbe a spiegare il perché i prezzi di questi ortaggi siano passati in poco tempo da 2,5 a 8 dollari canadesi al pezzo. Dietro c'è anche un'altra causa.

Un ruolo determinante lo sta giocando la siccità senza precedenti che sta colpendo, da molto tempo ormai, la California, principale fornitore del Canada in materia di cavolfiori. Se da un lato il caldo sta portando a volumi di produzione molto ridotti, facendo schizzare in alto i prezzi, dall'altro la svalutazione del dollaro canadese ne disincentiva l'import dagli States. Anzi, sta incentivando l'esatto contrario: con il dollaro americano molto forte su quello canadese sono aumentati gli statunitensi che importano dal Canada, potendo acquistare cavolfiori a prezzi (per loro) praticamente stracciati.

Rielaborazione FreshPlaza su fonte www.indipendent.co.uk.