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Verona: crisi nera nelle vendite all'ingrosso

Cambia la referenza, ma non la musica, che più che altro suona come un requiem. Così va anche per la commercializzazione all'ingrosso dei finocchi – riferiscono a FreshPlaza dal mercato all'ingrosso di Verona – la situazione è identica a quella delle orticole invernali.

"Per le partite di prodotto provenienti dalla Puglia e da Napoli – spiega Giorgio Albarello, titolare della Continental Fruit, azienda grossista operante presso il Veronamercato – il prezzo massimo di vendita è di 70 centesimi al chilo. Una quotazione bassissima, derivante dal fatto che, come per tutti gli altri prodotti, c'è un surplus".

E i motivi di quest'abbondanza di prodotto sul mercato sarebbero due: per quanto riguarda il primo, come riferisce il grossista, "se qui a Verona registriamo pochi gradi sopra lo zero non fa nessuna differenza: il problema sta nelle zone di produzione (leggasi soprattutto Sud Italia, ndr) dove fa ancora troppo caldo e dunque la produzione risulta maggiore".


Attività al mercato ortofrutticolo di Verona (Foto d'archivio).

A questo elemento se ne aggiunge poi un secondo, in uscita dai mercati. "Mancano le vendite, scarseggia la domanda dei consumatori, e da qualche tempo lo si nota anche tra gli scaffali della Gdo", sintetizza Albarello, fotografando una situazione che non è relativa esclusivamente al finocchio, ma è valida per tutte le referenze del momento.

"C'è un andamento delle vendite molto pesante: per usare un modo di dire 'si vende col metro in mano'. E la stessa cosa la si registra anche sugli altri mercati: mi riferiscono che a Milano è così, a Barcellona (Spagna) è lo stesso, idem a Perpignan (importante mercato e nodo di import/export della Francia)" , spiega il titolare della Continental Fruit. La sua è un'opinione condivisa anche da altri grossisti della stessa piazza.

Anche in annate per così dire normali, novembre è sempre un periodo di fiacca nelle vendite all'ingrosso, ma quest'anno la situazione appare ben più grave. Per fare una proporzione spannometrica, dettata dal sentore delle vendite, "se a novembre si produce 10 – riprende – solitamente si vendeva 9, ma quest'anno siamo a 5. Si stanno anche buttando via dei prodotti, proprio perché non si riesce a venderli".

E i prezzi ne risentono. In questo momento puoi trovare "dei pomodori del Marocco a 50 centesimi di euro al chilo, mentre un intero camion di lattuga Gentile viaggia sui mille euro. Inaccettabile che nel 2015 ci siano prezzi dell'ordine dei 30 centesimi di euro al chilo", chiude amareggiato il grossista.