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Filippine: riduzione dal 9 all'11% per l'export di banane

Fino a giugno dell'anno prossimo la perturbazione El Niño avrà senza dubbio un effetto sui volumi di produzione delle banane nelle Filippine. Per far fronte a tale scenario, Stephen Antig, Direttore Esecutivo dell'Associazione dei Coltivatori ed Esportatori di Banane delle Filippine (PBGEA), ha raccomandato a coloro che se lo possono permettere di installare dei sistemi di irrigazione. I grandi player dovranno raccogliere fondi a tal fine, altrimenti la loro produzione ne risentirà sicuramente.

Guardando i risultati di quest'ultima stagione, con dati statistici già disponibili per i mesi di agosto e settembre, Antig annuncia che l'export di banane è diminuito tra il 9 e l'11% verso tutte le destinazioni. Inoltre, i paesi concorrenti stanno effettuando spedizioni verso i tradizionali mercati di esportazione delle Filippine (Giappone, Medio Oriente e Cina); perciò c'è una fornitura eccessiva, al momento, e probabilmente i prezzi saranno ai minimi entro la fine dell'anno.

"Data la situazione credo - ha sottolineato Antig - che molto presto si innescherà un'altra guerra dei prezzi sul mercato globale delle banane, che non farà del bene a nessuno di noi. I competitori come Vietnam e Indonesia esportano già banane verso i nostri mercati tradizionali e questo andrà sicuramente a ridurre la nostra quota di mercato.

Per quanto riguarda il mercato domestico, Antig assicura che può assorbire ben poco, probabilmente meno del 5% della produzione attuale, il che naturalmente significa che c'è potenziale di crescita e che c'è bisogno di maggiori promozioni. "Dobbiamo informare di più sulle banane Cavendish, dato che le banane locali sono più costose di quelle destinate all'export. Inoltre, è presente anche una carenza causata dalla perturbazione climatica El Niño, il che spiega perché non stiamo esportando le nostre banane locali".

Nel complesso, Antig ritiene che l'intero mercato delle banane sia in uno stato di depressione e non solo nelle Filippine. Tuttavia, Paesi come Ecuador e altri produttori dell'America Latina hanno costi di produzione inferiori, perciò è possibile che per loro non sarà così difficile come per gli esportatori filippini. "Mi aspetto una riduzione del nostro fatturato tra il 20 e il 40% ed è probabile anche che i produttori passino ad altre colture".
Data di pubblicazione: