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Istat: sale il clima di fiducia dei consumatori e nel commercio al dettaglio

L'indice del clima di fiducia dei consumatori, espresso in base 2010=100, aumenta ad agosto 2015 a 109,0 da 106,7 del mese precedente. L'indice composito del clima di fiducia delle imprese italiane (Iesi, Istat economic sentiment indicator) in base 2010=100, scende lievemente, passando a 103,7 da 104,3 di luglio. Entrambi gli indici permangono ai livelli massimi osservati negli ultimi due anni.



Tutte le componenti del clima di fiducia dei consumatori aumentano, in misura maggiore quella economica (a 132,3 da 128,2) e in misura più ridotta le altre: quella personale a 101,4 da 99,5, quella corrente a 104,0 da 101,7 e quella futura a 117,4 da 114,7.

Migliorano sia i giudizi sia le attese dei consumatori sull'attuale situazione economica del Paese (a -62 da -68 e a 5 da -4, i rispettivi saldi). Gli intervistati giudicano in crescita i prezzi nei 12 mesi passati e anche per i prossimi 12 mesi (a -14 da -17 e a -14 da -22, i saldi). Diminuiscono lievemente le attese di disoccupazione (a 27 da 28).

La fiducia delle imprese del commercio al dettaglio
Nel commercio al dettaglio il clima di fiducia sale a 107,5 da 106,9. Diminuisce il saldo dei giudizi sulle vendite correnti (a 14 da 16) ma aumenta quello relativo alle aspettative sulle vendite future (a 28 da 22); in accumulo sono giudicate le scorte di magazzino (a 12 da 10 il relativo saldo).

Clima di fiducia delle imprese del commercio al dettaglio totale e per tipologia distributiva - Aprile-agosto 2015, indici destagionalizzati (base 2010=100) e saldi destagionalizzati - Clicca qui per ingrandire la tabella


Il clima di fiducia migliora nella grande distribuzione (a 105,7 da 103,5), ma peggiora in quella tradizionale (a 112,0 da 113,1). Nella prima, diminuisce il saldo dei giudizi sulle vendite correnti (a 16 da 19) ed aumenta molto quello relativo alle aspettative sulle vendite future (a 35 da 23); nella seconda, al contrario, cresce il saldo dei giudizi sulle vendite correnti (a 6 da 4), ma si riduce quello relativo alle aspettative (a 14 da 18).

Quanto, infine, alle scorte di magazzino, il saldo passa a 15 da 13, nella grande distribuzione e a 4 da 3, in quella tradizionale.
Data di pubblicazione: