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Il decalogo made in USA per potenziare le vendite di prodotti freschi nei negozi di prossimita'

Almeno negli Stati Uniti le vendite di ortofrutta tirano, specie nei negozi di prossimità; secondo dati Nielsen, nel 2014 la vendita di frutta e verdura fresche è cresciuta in media del 2,7%, ma se si considerano solo i negozi di prossimità il dato risulta ben tre volte superiore (+10,3%).

Un andamento particolarmente positivo confermato anche da altri, più recenti dati. Proprio a giugno di quest'anno la National Association of Convenience Stores (NACS) - l'associazione di categoria dei negozi di prossimità - ha condotto una ricerca tra i propri associati, rilevando per esempio che negli ultimi 6 mesi un negozio su due ha aumentato le vendite di prodotti ortofrutticoli freschi, mentre il 30% ha incrementato quelle di frutta e verdura già tagliata. Dall'inizio dell'anno, infine, il 21% degli associati NACS ha aumentato la propria offerta di insalate pronte.

Questa recente ricerca ci regala così una fotografia dei negozi di prossimità a stelle e strisce: il 77% di loro vende sia frutta che verdura fresche, il 57% vende insalate confezionate e quasi la metà (47%) frutta e verdura già tagliate.


Nei negozi di prossimità statunitensi crescono le vendite di frutta e verdura fresche (Fonte foto Facebook - NACS)

I dati dimostrano come questo genere di negozi stia puntando sempre di più sui prodotti freschi e come ci siano ancora margini per migliorare; del resto un negozio di prossimità su quattro (23%) ancora non vende ortofrutticoli freschi.

Per questo la NACS, in collaborazione con la United Fresh Produce Association (United Fresh), l'associazione di categoria dei produttori di prodotti ortofrutticoli freschi, ha pubblicato un decalogo (clicca qui per consultarlo) per capire se un negozio di prossimità sia pronto o meno a cogliere la sfida di incrementare la redditività del proprio reparto frutta e verdura, tenendo in considerazione due elementi: il tipo di clientela e le caratteristiche del punto vendita. 

Prima di tutto (punto 1 del decalogo) c'è cliente e cliente. Donne e Generazione del Millennio (25-35 anni) tendono più di altri consumatori ad acquistare prodotti freschi.

In secondo luogo (punto 2 del decalogo) esistono delle vendite 'tornasole', non direttamente legate al settore dell'ortofrutta, ma le cui vendite in grossi volumi indicano una clientela che potrebbe vedere di buon occhio una maggiore offerta di prodotti ortofrutticoli freschi. Si tratta di prodotti come lo yogurt, le barrette energetiche, la frutta a guscio e il caffè.


(Fonte foto Facebook - NACS)

Negli States molti negozi di prossimità offrono anche il servizio di rifornimento carburanti (punto 3); è dimostrato che se gli uomini fanno il pieno alla mattina, le donne preferiscono farlo al pomeriggio. Unendo questi dati con un altro fattore (l'84% dei prodotti alimentari acquistati in un negozio di prossimità viene consumato nel giro di un'ora), ecco che si apre una finestra per investire sulla vendita di prodotti freschi, specie se il negozio è ubicato in una zona trafficata.

Torniamo sulla location del negozio per spiegare il quarto punto (4) del decalogo NACS-United Fresh. Nelle aree vicino a college, università, ospedali e aree residenziali di lusso le vendite di snack, specie se ad alto valore aggiunto, sono maggiori che altrove, a differenza di aree urbane o rurali prive di una produzione alimentare locale, dove invece si preferisce comprare alimenti di massa.

Ma anche la supply chain ha un suo ruolo e secondo il decalogo (5) ricevere due o più consegne di prodotti alimentari alla settimana è indice di una catena che può reggere anche la vendita di prodotti ortofrutticoli freschi.


(Fonte foto Facebook - NACS)

Allo stesso modo il punto vendita deve essere dotato di spazi abbastanza ampi (6) per esporre prodotti freschi, così come di vetrine frigo per conservare i prodotti più deperibili. Questo nell'area di vendita rivolta alla clientela, mentre alle spalle (7) serve una cella frigo per la conservazione dei prodotti.

Inoltre "il negozio è pulito?", chiede il decalogo. Un punto vendita pulito (8) incentiva l'acquisto di prodotti freschi (quelli cioè visti come più a rischio contaminazione) più che di altri tipi di prodotti.

Infine, a chiusura del decalogo, attenzione alla pubblicità e al marketing (9) sia dentro che fuori dal punto vendita e alla formazione (10). Impiegati e personale devono essere preparati ad hoc per poter maneggiare frutta e verdura freschi, specie per limitare gli sprechi, che di solito registrano dei picchi nei primi uno o due (in alcuni casi anche tre) mesi dall'avvio di un programma di vendita di prodotti freschi in un negozio di prossimità.

Rielaborazione FreshPlaza su fonte www.nacsonline.com