Conad del Tirreno cresce del 2 per cento
Risultati dunque importanti, confermati anche dall'andamento registrato nei primi cinque mesi dell'anno, dove la crescita si attesta al 3,2 per cento.
Conad del Tirreno conta 334 punti di vendita, 43 Conad Superstore (di cui 18 grandi superfici), 107 Conad, 138 Conad City, 6 Sapori&Dintorni Conad, 50 Margherita Conad, per una superficie complessiva di 245 mila mq e 9.500 occupati di sistema.
Con le operazioni di acquisizione di punti di vendita ex Despar in Toscana e ex Billa e ex Lombardini in Sardegna e grazie al programma di nuove aperture e riqualificazione della rete esistente, Conad del Tirreno consolida il lavoro svolto dai suoi 213 soci imprenditori, centra l'obiettivo della leadership in Sardegna e nel Lazio e cresce ancora.
La cooperativa è infatti leader di mercato in Sardegna con una quota del 17,5 per cento e nel Lazio (assieme a PAC200A) con il 23 per cento. In Toscana e La Spezia si attesta al terzo posto con oltre il 14 per cento (fonte: GNLC II semestre 2014).
Sul fronte della salvaguardia del potere d'acquisto delle famiglie Conad del Tirreno ha promosso molteplici iniziative promozionali che hanno prodotto benefici per 200 milioni di euro a vantaggio dei clienti: da evidenziare il successo ottenuto da Bassi&Fissi – il valore di una convenienza continuativa nel tempo – e di Valore Insieme, un programma di risparmio costante e continuo dedicato ai possessori di Carta Insieme Conad.
La marca Conad si conferma non solo un valore di successo, con tassi di crescita costanti negli anni, ma è anche un'opportunità per abbinare qualità a convenienza e rafforzare la fedeltà dei clienti. Nei punti di vendita di Conad del Tirreno, un prodotto su quattro venduti è a marca del distributore, con valori medi oltre il 31 per cento nei negozi di prossimità.
Sono 945 i fornitori di prodotti locali – piccole e medie aziende alle quali è così garantito un accesso al mercato della grande distribuzione – con i quali Conad del Tirreno ha sottoscritto accordi per un fatturato che supera i 250 milioni di euro, confermandosi un interlocutore in grado di produrre importanti ricadute economiche anche sull'indotto.