Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber

La noce dell'Amazzonia, il supercibo delle popolazioni indigene che nutre e crea lavoro

La noce amazzonica (chiamata anche castagna del Brasile o noce brasiliana) è un frutto a guscio che cresce solo in alcune zone del Brasile, della Bolivia e Perù.

Per le persone che la lavorano è una risorsa, lo è perché genera impiego e dà da mangiare – anche indirettamente – a tantissimi abitanti di quelle zone. E', inoltre, una parte importantissima delle economie di questi paesi oltre che un alimento quasi sacro, dato che nasce dalla difesa e dal rispetto del territorio naturale.

La forma della noce amazzonica ricorda esteriormente quella di una noce di cocco, va aperta e, una volta fatto, all'interno vi si trovano anche più di 30 noci commestibili. Ogni albero può dare oltre 300 noci giganti che, moltiplicate a quelle circa 30 noci commestibili di ciascuna, portano a una produzione di poco inferiore ai mille frutti per albero.

Dal punto di vista nutrizionale, le noci amazzoniche sono una ricca fonte di grassi "buoni", vitamine, ferro, calcio e fosforo. Contengono acidi palmitoleico e oleico, che contribuiscono in modo importante all'abbassamento del colesterolo cattivo.

Il contenuto calorico di 100 grammi di noci è oltre 650 calorie e ciò dà da pensare sulle potenzialità di questo frutto per sfamare un numero sempre crescente di persone. Inoltre, dalla sua lavorazione si possono ottenere dolci e farine. Al suo interno, infine, è presente anche un ottimo quantitativo di selenio che, operando come antiossidante permette di proteggere dai radicali liberi.
Data di pubblicazione: