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L'Unione europea boccia la Reverse charge

Venerdì 22 maggio 2015, la Commissione europea ha comunicato al Consiglio UE di opporsi alla richiesta italiana di deroga per estendere la "reverse charge" (inversione contabile) dell'Iva alla Grande distribuzione perché non è in linea con l'articolo 395 della direttiva sull'imposta sul valore aggiunto. "Lo split payment - ha sottolineato la Commissione UE - è ancora sotto esame".

Per la Commissione, infatti, "non c'è prova sufficiente che la misura richiesta contribuirebbe a combattere le frodi (come sostenuto dal Governo italiano, NdA). Ed è inoltre dell'opinione che tale misura implicherebbe elevati rischi di spostamento delle frodi al settore del commercio al dettaglio e ad altri Stati", ha detto Vanessa Mock, portavoce del Commissario alla fiscalità Pierre Moscovici.

Il Governo si impegna a non aumentare le accise sulla benzina
La misura introdotta dal governo Renzi con la legge di Stabilità valeva circa 728 milioni di euro nel bilancio 2015.

"C'è il fermo impegno del governo - spiegano fonti del Ministero dell'Economia - a non far scattare le clausole di salvaguardia". La decisione della Commissione europea "era una delle possibilità - spiegano le stesse fonti - e il ministero dell'Economia ha monitorato le decisioni della Comunità". Lo ha assicurato anche il premier Matteo Renzi, pur dicendosi non d'accordo con la posizione UE.

La scelta di Bruxelles non avrebbe colto di sorpresa il Tesoro che ora ha circa un mese di tempo per disinnescare la clausola che prevede di aumentare le aliquote della accise sulla benzina e sul gasolio usato come carburante "con provvedimento del direttore dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli da adottare entro il 30 giugno 2015".

"Una decisione giusta - ha commentato Francesco Pugliese, AD di Conad, da sempre schierato contro l'inversione contabile che per la sua insegna avrebbe significato minori introiti per 1,4 miliardi di euro - Grazie a chi con noi si era opposto. La sentenza consente stabilità alla distribuzione italiana ed eviterà ricadute negative sui consumatori. Ora si apre un buco di oltre 700 milioni nei conti pubblici, ma vanno evitate misure su tasse e benzina".