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La campagna in corso ad Almeria e Murcia: cosa bolle in... paella? Il gusto della lattuga

La ditta sementiera Meridiem Seeds analizza per i lettori di FreshPlaza le tendenze produttive e commerciali nel segmento della lattuga.

Una distesa continua di colore verde: questo lo scenario che si presenta a quanti abbiano frequentato l'area di Cartagena/Torre Pacheco, in Spagna, fino alla settimana antecedente la Pasqua, dove il colore dominante del verde brillante delle lattughe si distingue da quello dei cavolfiori e soprattutto da broccoli e carciofi.

Un'area, questa, facilmente riconoscibile rispetto a quella dedicata alle altre colture anche per i "cantieri" di raccolta diretta in campagna, con un numero impressionante di operai dediti allo stacco e confezionamento dei cespi in borsa di plastica, cartoni (da 9-10 pezzi) che vengono riempiti direttamente sul campo. Si notano pallet e muletti per il carico diretto sui camion/frigo che sostano in campo in attesa che, nel giro di alcune ore di lavoro, i prodotti siano pronti per essere consegnati direttamente al cliente finale all'estero oppure ai supermercati locali: sembra di essere nei campi di raccolta della Salinas Valley, in California, dove da sempre si lavora in questo modo.

L'area spagnola di produzione delle lattughe (costituite per circa il 60% da iceberg, 25% romane e 10% circa little gem) si estende su 35-37mila ettari, con un diametro di circa 100 km, abbracciando tre principali aree produttive: Almeria (8mila ettari circa) Granada (3mila ettari), mentre i restanti si trovano a Murcia.

La coltivazione spagnola delle lattughe coinvolge aziende produttive ubicate a diverse altitudini: dal livello del mare in inverno (area Cartagena, Torre Pacheco) a Lorca/Jumilla (fino a 1000 metri s.l.m. nel periodo estivo) fino alle mezze stagioni (primavera/autunno soprattutto) in zone da 400-600 metri s.l.m. (come Pulpi) dove operano direttamente le principali aziende e marchi più rinomati di produzione e commercializzazione delle lattughe.

Tali aziende godono della logistica di un'area intermedia per poter produrre e commercializzare costantemente per tutto l'anno, ottenendo cespi uguali dimensioni e numero di pezzi per cartone, fidelizzando così la distribuzione locale e d'oltralpe.

Tutto si gioca sulla standardizzazione produttiva e commerciale per 12 mesi l'anno, cioè sulla capacità di fornire prodotto uniforme per forma, dimensione e colore. Ciò favorisce la scelta di varietà fortemente apprezzate tanto dalle aziende agricole (che le scelgono per la resa produttiva - pari ad una percentuale di oltre l'80% di raccolta - per l'uniformità e per il colore) quanto dalla distribuzione per il numero dei pezzi e lo standard qualitativo sempre simile, pur se ottenuto su cicli di raccolta in mesi differenti.

Tra queste varietà, figurano anche quelle selezionate da Meridiem Seeds e visionate insieme a un gruppo di produttori greci in visita in Spagna, desiderosi di portare in patria le esperienze agronomiche spagnole. In particolare, si segnalano:

- Almenara (Nas) trapiantata da dicembre a gennaio (in foto qui sotto).



- Timbal (Nas) trapiantata da gennaio a febbraio, perfetta per export verso il mercato britannico (10-11 pezzi a confezione)

- La nuova Chepheus (in foto qui sotto), per trapianti di gennaio/marzo. Suberba per colore, dimensioni e forma allargata (9-10 pezzi).



Le prossime raccolte vedranno nuovamente protagoniste le varietà ormai conosciute e affermate come Kavir e Altai, perfette per il periodo estivo,capaci di produrre cespi di elevata qualità senza salire a seme e senza TipBurn


Altai.

La situazione produttiva e commerciale del periodo invernale 2014 si è chiusa con prezzi migliori di quanto fosse accaduto nel pieno autunno-inverno, dove le condizioni meteo non hanno agevolato produzioni importanti, bloccando la maturazione delle piante e rallentandone la raccolta.

 
Kavir.

Proprio le condizioni sfavorevoli del clima spagnolo hanno favorito la produzione italiana, che ha raggiunto picchi nei prezzi da gennaio/febbraio, mantenendoli ancora oggi su livelli interessanti.

Il limite dell'offerta italiana di lattughe sta semmai nella difficoltà a garantire contemporaneamente volumi e continuità: è il caso della lattuga iceberg, ad esempio, nonostante sia diventata una tipologia fortemente presente sulle nostre tavole (anche per effetto delle lavorazioni di IV gamma).

Fatta salva pertanto l'esigenza di ripianificare le produzioni per tutto il periodo dell'anno (dovendo comunque sempre confrontarsi con la Spagna tranne che nel periodo estivo, dove però la concorrenza è quella con le produzioni del Nord Europa), le superfici italiane appaiono in netta crescita, anno dopo anno (soprattutto nelle regioni Sicilia, Campania, Puglia, Sardegna, Emilia, Veneto e Calabria). Ciò è dovuto alla grande versatilità di un prodotto che trova interesse presso un consumatore in grado di apprezzarne la tenuta e l'utilizzo nel tempo, nonché un uso da parte delle aziende di IV gamma per la presentazione come cuori ed eventuale tagliato.


Barbarella.

Le cosiddette lattughe adulte, di cui anche la iceberg fa parte insieme alla cappuccina (in continua discesa di interesse), la batavia e soprattutto la romana (in forte crescita di interesse sia tagliata come Caesar Salad - vedi cultivar Barbarella estiva - che mini pezzatura per le sue caratteristiche di serbevelozza - vedi cultivar Siso' e Castalia) stanno infatti affiancando gli sfalciati nell'uso quotidiano come ingrediente delle insalate in busta, soprattutto per la loro croccantezza e sapidità differente dalle cosiddette lattughe "tenere".


Castalia.

Quando proporre produzioni di lattuga iceberg durante l'anno?
Secondo i responsabili Meridiem Seedsm la continuità rimane una delle chiavi di successo commerciale; diversamente, la maggiore concentrazione di offerta va da novembre fino al periodo pasquale. Il periodo di aprile-giugno potrebbe dunque costituire il momento ideale per gareggiare sui mercati, presupponendo che la Spagna sia alla fine delle produzioni invernali e che quelle del Nord Europa non siano ancora cominciate. Inoltre, anche il periodo ottobre-dicembre risulta interessante, collocandosi prima che l'offerta spagnola decolli.

Si potrebbe lavorare anche a rendere la nostra capacità produttiva in grado di porsi come alternativa pure nel periodo invernale (da dicembre ad aprile): per riuscirci servirebbe un cambiamento sistematico delle varietà, posizionandole nel periodo più corretto per ottenere una buona continuità della tipologia richiesta, diversificando le tipologie per volume, forma, tenuta al freddo e capacità di crescita anche con giorno corto. "Solo così - sottolinea Meridiem Seeds - potremo essere in grado di produrre teste percepite dal mercato come commercializzabili e che siano interessanti anche per le aziende che operano in IV gamma per avere pezzature con rese di qualità: si potrebbe cominciare per esempio con trapianti di Altai in settembre, per poi passare a Perseida e Navela in ottobre, quindi Alamos in novembre, Almenara (Nas) in dicembre-gennaio, Timbal/Chepheus (Nas) da febbraio a marzo".

I responsabili aziendali concludono: "Abbiamo assistito negli ultimi due-tre anni a un nuovo interesse da parte dei paesi nordeuropei a riconsiderare l'offerta produttiva autunno-invernale e inverno-primaverile dell'Italia meridionale (Sicilia e Calabria) grazie a caratteristiche organolettiche sempre più apprezzate come la tenuta in post-raccolta (le produzioni spagnole impiegano sistematicamente concimi azotati tutte le volte che si irriga), ma soprattutto per una migliore fragranza e sapidità, che potrebbe rappresentare il vero asset italiano differente e distintivo rispetto alla produzione spagnola, greca, tunisina, turca (ormai tutto il bacino del Mediterraneo sta producendo lattuga iceberg). Serve dunque lavorare sull'informazione al mercato, comunicando in modo appropriato tali caratteristiche organolettiche di sicuro valore aggiunto. Il problema rimane comunque quello di dare continuità alla produzione, uscire dal concetto di nicchia, pensare in primo luogo ai volumi e all'organizzazione logistica".

Contatti:
Meridiem Seeds Italia Srl

Stefano Campazzi
Cell.: (+39) 329 8474284
Data di pubblicazione: