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Sicilia: torna la campagna spremuta d'arancia nei bar a un euro

Proporre spremute di arance a prezzi più economici, mettere in contatto il mondo della produzione agricola con quello dei pubblici servizi, accorciare la filiera, promuovere il frutto simbolo della Sicilia e puntare l'attenzione sulla sua importanza dal punto di vista salutistico. Sono gli obiettivi di "Spremute di arance siciliane ad un euro", il progetto del portale di enogastronomia Cronachedigusto.it, presentato lo scorso 19 dicembre nella sede - per l'occasione profumata all'arancia - di Confcommercio Sicilia.

Un'iniziativa sposata da tre assessorati, Sanità, Turismo e Agricoltura, che per la prima volta porterà un circuito di locali pubblici dell'Isola a far bere ai propri clienti il prodotto siciliano ad un prezzo concorrenziale. In Sicilia hanno già aderito oltre duecento esercenti. A vendere, nel capoluogo, spremute di arance certificate al costo di 1 euro, saranno finora il bar interno all'Ipercoop (Centro Commerciale La Torre), il bar Cappello di via Colonna Rotta, il ristorante Gigi Mangia, La Cubana di via Pitrè e Florestano Cafè.

"Il nostro obiettivo - spiega Fabrizio Carrera, direttore del portale online - è quello di coinvolgere decine di ristoratori. Per conoscere e incentivare l'iniziativa è stato anche creato un sito Internet, www.bevisalute.it, dove è possibile scaricare i moduli per aderirvi e leggere l'elenco dei bar che vi hanno già preso parte. Sono inoltre state create apposite pagine sui social network in cui gli stessi consumatori potranno postare foto e commenti sul progetto".

Tra i promotori dell'iniziativa le associazioni Fipe, Coldiretti, Distretto Agrumi di Sicilia, Consorzio Arancia di Ribera DOP e Coop Sicilia. "Noi siciliani - commenta Alessandro Chiarelli, di Coldiretti Sicilia - non siamo bravi a fare rete. Per questo è importante che iniziative simili entrino a pieno titolo nella ristorazione. Le arance sono la più grande farmacia a cielo aperto e una fonte di vitamine insostituibili. Il primo passo da compiere sarebbe quello di avere delle spremiagrumi in tutte le scuole in cui si consumano le nostre arance".
Data di pubblicazione: