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Quafety: il sistema di coltivazione fuori suolo Ebb-and-Flow per la produzione di ortaggi da foglia per la IV gamma

Durante un'intervista sulla piattaforma tacler svoltasi lo scorso 21 novembre, il professor Antonio Elia dell'Università di Foggia ha spiegato il lavoro svolto dal suo gruppo di ricerca nell'ambito del progetto EU Quafety per la qualità e la sicurezza dei prodotti di IV gamma (di cui FreshPlaza è partner per la disseminazione dei risultati). In particolare, i ricercatori hanno valutato diversi sistemi di coltivazione fuori suolo per produrre ortaggi da foglia per l'industria di IV gamma.

I sistemi di coltivazione fuori suolo permettono di crescere le piante per l'appunto senza terreno: le radici sono a contatto con una soluzione nutritiva (acqua più concime) con o senza substrato per il supporto meccanico.

Il professor Elia (in foto) ha detto: "I sistemi di coltivazione fuori suolo sono classificati in base all'assenza/presenza di un substrato. I sistemi senza substrato comprendono l'NFT (Nutrient Film Technique), Ebb-and-Flow (= Flusso e Riflusso, sistema dinamico con ricircolo della soluzione) e Floating system (= sistema statico per galleggiamento). I sistemi con substrato si distinguono in base al substrato: 1) inorganico naturale (lana di vetro, lana di roccia, perlite, vermiculite, zeolite, ecc.); 2) inorganico artificiale ; 3) organico (torba, compost, ecc.)."

Molti studi hanno dimostrato i vantaggi della coltivazione fuori suolo. La coltivazione fuori suolo permette di:

• utilizzare suoli non adatti alla coltivazione (suoli con elevata salinità, presenza di sostanze tossiche, suoli stanchi, ecc.);
• eliminare la necessità di sterilizzare il terreno;
• ridurre i tempi ed i costi di lavorazione e preparazione del terreno;
• controllare la zona radicale in termini di temperatura ed ossigeno;
• ridurre le malattie radicali;
• risparmiare acqua e concime;
• aumentare le rese;
• ottimizzare la nutrizione delle piante;
• ottenere una migliore uniformità e precocità di produzione;
• ridurre, o addirittura eliminare, i trattamenti chimici per il controllo di patogeni tellurici ed infestanti;
• aumentare il livello di automazione della produzione.

Nell'ambito del progetto Quafety, il gruppo di ricerca guidato dal Professor Antonio Elia si è concentrato nel definire protocolli innovativi per la gestione di sistemi di coltivazione fuori suolo, che sono considerati i metodi di produzione più intensivi dell’orticoltura moderna. In particolare, i ricercatori hanno lavorato su specie-modello, quali rucola, indivia, scarola e lattuga. I principali obiettivi dello studio erano:

• definire un sistema di coltivazione fuori suolo adeguato alla produzione di ortaggi da foglia;
• diminuire l'accumulo di nitrati nelle foglie;
• ottenere materia prima sicura prodotta in condizioni igieniche elevate così da avere una bassa carica microbica alla raccolta;
• ottenere materia prima adatta all'industria di IV gamma.

Per lo studio sono stati confrontati i sistemi fuori suolo Ebb-and-Flow VS Floating. Le attività dello studio hanno riguardato:

• Miglioramento della sicurezza dei prodotti di IV gamma in termini di riduzione dell'impiego di agro farmaci e della carica microbica alla raccolta;
• Miglioramento della qualità nutrizionale in termini di riduzione del contenuto di nitrati nelle foglie alla raccolta;
• Selezione delle cultivar più idonee alla lavorazione di IV gamma in termini di percentuale di sostanza secca, antiossidanti naturali e contenuto in nitrati;
• Miglioramento della shelf-life del prodotto in termini di miglioramento del contenuto di composti antiossidanti non fenolici in grado di contrastare il fenomeno dell’imbrunimento ed aumento del contenuto di sostanza secca attraverso una corretta gestione della soluzione nutritiva.

Il Professor Elia ha spiegato: "La differenza fra Ebb-and-Flow e Floating system è rappresentata dalla modalità di distribuzione della soluzione nutritiva. Nel Floating, gli alveolati galleggiano continuamente nella soluzione nutritiva, mentre nell'Ebb-and-Flow vengono sub-irrigati in modo discontinuo e la soluzione nutritiva viene distribuita ad intervalli temporizzati".

"Inoltre, nel floating system, essendo un sistema statico, il livello di ossigeno per le radici potrebbe diventare un problema, al contrario nell'Ebb-and-Flow la programmata distribuzione della soluzione nutritiva permette un arieggiamento delle radici. I due sistemi sono abbastanza simili, tuttavia si è preferito l'Ebb-and-Flow poiché permette una riduzione dell'impiego di acqua e concime e determina un lieve stress idrico alle piante rispetto al Floating system".

"Infine, le piante coltivate con l'Ebb-and-flow avevano un maggior contenuto in sostanza secca ed un minor contenuto in nitrati, pertanto ci aspettiamo che la materia prima ottenuta con l'Ebb-and-Flow sia più idonea alla lavorazione di IV gamma in termini sia di sicurezza sia di shelf-life".

La versione completa dell'intervista è disponibile su www.tacler.com nella sezione Quafety.

Per ulteriori info sul progetto: www.quafety.eu

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