Negli anni la Rosina da ditta individuale si è trasformata in società di capitali, mantenendo la sua denominazione concepita in onore della nipotina (di nome Rosa). A gestione familiare, attualmente a dirigere l'impresa è la terza generazione.
"Dal momento in cui ritiriamo il datterino fresco, si passa alla trasformazione entro 20-24 ore al fine di conservare fragranza, sapore e consistenza del pomodorino. I principali passaggi che caratterizzano questa linea di conserve sono: raccolta del prodotto fresco nei campi da parte della cooperativa Scaf, la quale utilizza i nostri automezzi per le consegne presso la nostra sede operativa; una volta che il pomodoro è giunto nel nostro stabilimento viene effettuato il relativo controllo qualità per poi entrare nel processo di trasformazione. Nello specifico del datterino di collina, una volta selezionato, lavorato e trasformato, viene messo in barattolo con l'aggiunta di succo naturale di pomodoro. Per la passata di datterino sono previsti gli stessi passaggi, ma in più il prodotto viene centrifugato e pastorizzato, per poi essere confezionato in bottiglia".
La linea del datterino dolce di collina è disponibile in due tipi di imballaggi:
- barattolo da 400 g, con apertura a strappo e interno smaltato bianco;
- bottiglia in vetro da 400 g.
"Sulle nostre confezioni vengono riportati i marchi Pomodorino di collina certificato e 100% prodotto italiano certificato (vedi loghi sotto). Siamo stati una delle prime aziende ad etichettare i propri trasformati con la dicitura relativa alla tracciabilità, inserendo l'origine del prodotto fresco", aggiunge Russo.
Dopo il confezionamento, le conserve rimangono stoccate in magazzino nell'arco dei 12 mesi, e spedite man mano che arrivano le commesse da parte delle singole insegne della Grande distribuzione organizzata (GDO).
In media, annualmente, La Rosina movimenta 1.500 tonnellate di pomodoro, tutte trasformate e poi distribuite tramite la GDO. "Siamo presenti nelle principali insegne del territorio nazionale quali Coop Italia, Sisa, Carrefour, Sma, ecc. All'estero i nostri prodotti sono venduti per la maggiore in Germania e nei Paesi Bassi, non solo tramite la GDO ma anche nel canale Horeca", spiega Russo.
I riscontri sono soddisfacenti per tutte le parti. "Anno dopo anno aumenta sia la produzione del datterino fresco sia quella del prodotto trasformato. E, ovviamente, anche il consumatore finale ha modo di conoscere e apprezzare la linea. Obiettivo futuro è quello di valorizzare il progetto del datterino di collina ancor di più in Europa; per il momento ci stiamo focalizzando sull'appuntamento con Expo 2015".
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