Seguire la dieta mediterranea e' il modo migliore per dimagrire
Questo tipo di alimentazione piuttosto semplice e gustosa, basata sul consumo dei frutti della terra e del mare, è stata eletta regime dietetico più salutare al mondo, un vero concentrato di sostanze benefiche per l'organismo e pertanto inserita dall'UNESCO tra i beni immateriali del patrimonio dell'umanità.
Purtroppo, l'attuale alimentazione di noi italiani ha ben poco a che spartire con questa dieta. Le farine sono diventate talmente raffinate da aver perso qualunque valore nutritivo, i legumi si consumano di rado, e per lo più precotti o in scatola, l'olio d'oliva venduto a poco prezzo nei discount spesso non proviene neppure da olive italiane, la carne è diventata il nostro alimento preferito, meglio se sotto forma di salume o hamburger, il pesce se non è surgelato, impanato e a forma di bastoncino non ci piace, e le patate le mangiamo in busta o prefritte.
Insomma, un disastro. Peccato, perché secondo una ricerca inglese, non solo la dieta mediterranea "vera" ci fa stare bene, ma è anche il regime alimentare ideale per dimagrire e mantenere il peso forma. L'avreste detto, con tutti quei carboidrati? Il segreto, come hanno scoperto i nutrizionisti inglesi per conto del Servizio sanitario britannico (NHS), sta tutto nei grassi della dieta mediterranea, che sono grassi insaturi e pertanto "buoni", benefici proprio il cuore e per il cervello.
Questi lipidi, tra cui l'acido oleico e quello linoleico, sono contenuti soprattutto negli oli vegetali, in particolare nell'olio extravergine d'oliva spremuto a freddo e nella frutta a guscio, tra cui noci, mandorle e nocciole. Anticamente i nostri avi si cibavano in abbondanza di questi frutti che costavano poco, si conservavano a lungo e davano molta energia, e l'olio d'oliva era il condimento principe dell'alimentazione contadina.
Gli esperti britannici perciò ritengono che introdurre questo tipo di dieta nell'alimentazione dei pazienti a rischio, ovvero chi abbia patologie cardiovascolari o soffra di diabete e disordini metabolici, e sia in sovrappeso, potrebbe migliorare la loro aspettative di vita praticamente da subito.
Inoltre, consumare i cibi della nostra dieta "povera" è indicato anche per la profilassi post operatoria dei pazienti infartuati o reduci da ictus, e in chi sia ricoverato in ospedale. Il problema dell'alimentazione è sentito come cruciale non solo dalla Sanità britannica, perché se è vero che impedire alle persone di bere, fumare o seguire comportamenti dannosi è quasi impossibile, è altrettanto vero che promuovendo semplici regole alimentari come il fatto di aumentare l'apporto di frutta e di verdura e ridurre quello di grassi saturi e sale si può produrre qualche buon risultato. La conoscenza è davvero tutto, in questi casi.
Non solo contare le calorie, dunque, può far dimagrire chi sia in sovrappeso; ciò che serve è saper valutare la qualità di queste calorie, perché non tutti i cibi a pari potere energetico sono poi ugualmente validi sotto il profilo nutrizionale e soprattutto non impattano allo stesso modo sugli ormoni che regolano il nostro metabolismo e sui meccanismi cerebrali dell'appetito e della sazietà.
Insomma, se vogliamo perdere quei chili in più che ci tormentano, possiamo anche buttare nella spazzatura i nostri prodotti light e sugar free e puntare sulla dieta delle nostre nonne, mangiando con moderazione ma godendoci tutto il gusto dei cibi sani e freschi del nostro territorio.