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Le patate di nicchia piemontesi al Salone del Gusto di Torino 2014

Durante il Salone del Gusto di Torino, edizione 2014, FreshPlaza ha visitato gli stand del Consorzio di Tutela e Valorizzazione della Patata della Bisalta e della Patata dell'Alta Valle Belbo.

Patata della Bisalta
Il 31 maggio 2001 è nato, in seno alla Coldiretti di Cuneo, il Consorzio di Tutela e Valorizzazione della Patata della Bisalta, per volontà di una ventina di produttori di patate nell'area pedemontana suddetta.

La patata è un tubero coltivato, prodotto e diffuso in moltissime aree italiane ed europee. Esistono però particolari nicchie di produzione come quella dell'areale della Bisalta, in cui la patata, grazie alle peculiarità pedoclimatiche della zona, acquisisce eccellenti qualità organolettiche.



Il presidente del consorzio di tutela della Patata della Bisalta, Stefano Cavallo (qui sopra in foto), ha detto: "La coltivazione della patata nell'area della Bisalta ha una tradizione antica, evidenziata dal fatto che al momento occupa una superficie coltivata di 80 giornate piemontesi (= circa 30 ha) per una produzione complessiva di 800 tonnellate. Il territorio interessato è collocato nella fascia pedemontana a Sud-Est della città d Cuneo, ai piedi della montagna Bisalta e coinvolge le valli Gesso, Vermenagna e Pesio. Si tratta di suoli alluvionali caratterizzati da una buona fertilità; inoltre, ogni anno, gli stessi terreni sono concimati con letame maturo proveniente da allevamenti locali."

Il presidente ha poi spiegato che negli ultimi anni è nata l'esigenza di valorizzare la patata della Bisalta anche in ambito nazionale ed europeo, per questo motivo si è costituito il Consorzio di Tutela e Valorizzazione, con lo scopo di promuovere la patata attraverso un apposito marchio di riconoscimento, ottenuto dalle aziende produttrici dell'area della Bisalta che seguono un preciso disciplinare di produzione. Egli ha detto: "Può fruire del marchio solamente il prodotto rispondente a determinate caratteristiche qualitative ed ottenuto esclusivamente nelle aziende agricole della Bisalta. A partire dal mese di agosto si invitano i consumatori a cercare la patata con marchio nei punti vendita o direttamente nelle aziende del Consorzio."

La bontà della patata della Bisalta, a pasta gialla, nasce da una semina oculata, da trattamenti ed irrigazioni mirati e da una raccolta molto spesso effettuata manualmente. Dopo aver preparato adeguatamente i terreni, la semina viene effettuata da fine marzo ad inizio aprile.

Nell'areale della Bisalta, la maggior parte dei produttori pratica metodi di agricoltura integrata; inoltre tutte le aziende sono seguite da un tecnico orticolo della Coldiretti di Cuneo. Le patate della Bisalta sono disponibili sul mercato da fine luglio ad aprile. Per un utilizzo in ambito famigliare, si consiglia di conservarle in un luogo buio, fresco, asciutto, piuttosto ventilato in cui la temperatura non superi i 12°C e non scenda sotto lo zero. Per un risultato ottimale, bisognerebbe disporle a strati bassi sollevati su cassettine per agevolare la circolazione dell'aria.

Cavallo ha concluso: "I produttori del Consorzio di tutela della Patata della Bisalta sono associati ad ASPROPAT, che è la più grande cooperativa di lavorazione e commercializzazione della patata del Piemonte. A sua volta ASPROPAT fa parte di UNAPA cioè l'unione nazionale che rappresenta le principali associazioni dei produttori di patate. La patata della Bisalta ha come caratteristica inconfondibile la freschezza."

Patata dell'Alta Valle Belbo
Il Consorzio per la Valorizzazione e Tutela della Patata dell’Alta Valle Belbo è stato costituito nel 1998 a Mombarcaro, per iniziativa di alcune aziende agricole testimoni di un'antica tradizione di produttori di patate.



Il presidente del Consorzio, Mauro Ravotto (qui sopra in foto), ha spiegato: "Le terre di montagna della zona di produzione sono sabbiose e soffici, situate fino a 900 m s.l.m e senza possibilità di irrigazione; forniscono il massimo di consistenza organolettica alle patate attribuendo loro un sapore inimitabile."

Attualmente le aziende produttrici sono una quindicina, la superficie interessata dalla coltivazione è di 15 ettari, con una produzione di quasi 200 tonnellate.

Ravotto ha continuato: "Il consorzio persegue alcuni obiettivi importanti. 1) garanzia e tutela per il consumatore attraverso precise regole di produzione imposte dal disciplinare, con l'aiuto di tecnici qualificati dell'agenzia 4A (Agenzia per Ambiente, Agricoltura, Alimentazione); 2) attenta vigilanza sulla trasformazione, conservazione e commercializzazione; 3) identificazione e tracciabilità del prodotto attraverso specifica etichettatura con il marchio consortile ed aziendale, individuato per lotti."

Sui sacchi di patate del Consorzio dell'Alta Valle Belbo viene applicata un'etichetta che riporta, oltre alle informazioni obbligatorie per legge, un QR core ed un numero di lotto univoco per confezione. Sull'etichetta si trovano le informazioni sul prodotto, sul produttore, sulle varietà utilizzate, sull'epoca di semina e di raccolta e sulla data di confezionamento.

Infine, è stato interessante vedere in esposizione la patata a pasta viola: si tratta di una varietà dalle origine antichissime, coltivata nell'Alta Valle Belbo, ideale per purè, gnocchi e patate fritte.

Per ulteriori informazioni sulla patata dell'Alta Valle Belbo:
Email: [email protected]