Obesity Day: in Italia il sovrappeso cresce mentre il consumo di ortofrutticoli diminuisce
"In Italia - prosegue - il problema è evidente già nella fascia dell'infanzia con il 22,1% dei bambini in sovrappeso e il 10,2% in condizioni di obesità. Per arginare questa che l'Oms-Organizzazione mondiale della Sanità definisce una "epidemia globale", il nuovo Piano nazionale della Prevenzione indica una strategia di intervento che coinvolge non solo gli ambiti sanitari, ma anche quelli dell'istruzione e dello sport per affermare quegli stili di vita sani, a tavola e non solo, la cui assenza è appunto alla base dell'aumento dell'incidenza dell'obesità".
"L'obesità è stata riconosciuta dall'American Medical Association come una vera e propria "malattia" - spiega Lucio Lucchin, presidente Adi - e non può essere contrastata dal solo intervento sanitario, ma necessita il coinvolgimento in toto della società. Ecco perché - sottolinea - è nostro interesse smuovere la disattenzione dell'opinione pubblica verso questo problema e chiedere un maggiore investimento a livello sanitario, che cominci dalla formazione del personale specifica sul tema".
L'Obesity Day ha visto coinvolti oltre 200 centri di dietologia, per fornire consulenze generiche gratuite, effettuare azioni informative ed educative, distribuire materiali scientifico divulgativi, eseguire approfondimenti con esperti, somministrare questionari che, una volta elaborati, consentiranno di avere una mappatura precisa di come la popolazione in genere affronta il problema sovrappeso-obesità.
L'augurio di Adi è che "l'obiettivo di promuovere uno stile di vita sano per contrastare le malattie croniche non trasmissibili e il cancro, fissato dal Meeting dei Ministri della Salute dei 28 Paesi UE del 23 settembre, sotto la presidenza italiana, non risulti un'ipocrita affermazione svuotata di azioni concrete. Un'iniziativa come l'Obesity Day non deve restare sola nella lotta all'obesità".
"E' fondamentale favorire innanzitutto nei giovani uno stile di vita attivo potenziando il movimento - commenta Giuseppe Fatati, presidente Fondazione Adi - In Italia e in Europa esistono diversi programmi che, nati dalla collaborazione fra pubblico e privato, si stanno rivelando virtuosi esempi di educazione al movimento. Ecco perché la campagna 2014 dell'Obesity Day vede la collaborazione con Federfarma e la Federazione italiana di atletica leggera (Fidal): sfruttare le potenzialità di una rete capillare e consolidata come la loro può rivelarsi un ottimo strumento per diffondere messaggi semplici e mirati di educazione e prevenzione".
L'analisi Coldiretti
Sono circa 16,9 milioni di italiani che seguono una dieta e, di questi, ben 7,7 milioni che dichiara di farlo regolarmente, nonostante i sacrifici economici dettati dalla crisi che si sono aggiunti a quelli delle rinunce alimentari. E' quanto emerge da un'analisi della Coldiretti in occasione dell'Obesity Day, che si è svolto il 10 ottobre 2017, dedicato al problema del sovrappeso e dell'obesità.
Quasi la metà degli italiani (46%) – sottolinea la Coldiretti - risultano sovrappeso (35,6%) o addirittura obesi (10,4%) con differenze tra gli uomini che sono fuori forma nel 55,5% dei casi rispetto alle donne (37,1%). La situazione è comunque drammatica per tutti anche perché - precisa la Coldiretti - i segnali non sono incoraggianti neanche nelle giovani generazioni, con il 26,9% di ragazzi italiani tra i 6 e i 17 anni in eccesso di peso.
Un tempo la dieta mediterranea, con pane, pasta, frutta, verdura, olio extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari, ha consentito agli italiani - continua la Coldiretti - di conquistare fino ad ora il record della longevità, con una vita media di 79,4 anni per gli uomini e di 84,5 per le donne, tra le più elevate al mondo.
A preoccupare oggi sono gli effetti della crisi, con gli acquisti familiari di frutta e verdura delle famiglie che sono crollati di oltre il 20% dal 2007 per un quantitativo che nel 2014 è sceso addirittura al di sotto dei 400 grammi per persona raccomandati dal Consiglio dell'Oms (la quale nel frattempo ha rivisto al rialzo tale quantitativo, a 500 grammi/giorno. NdR).
Secondo il rapporto Istat/Cnel sul benessere in Italia - continua la Coldiretti - solo il 18,4% della popolazione ha consumato quotidianamente almeno quattro porzioni tra frutta, verdura e legumi freschi che garantiscono l'assunzione di elementi fondamentali della dieta come vitamine, minerali e fibre che svolgono un'azione protettiva, prevalentemente di tipo antiossidante. Il calo è ancora più preoccupante per bambini e adolescenti, con il numero di coloro che mangiano frutta e verdura a ogni pasto sceso al 35%, mentre quelli che la mangiano una volta al giorno sono passati al 35% nel 2013 e si registra anche un aumento di coloro che non l'assumono o lo fanno un massimo 2 volte a settimana (31%).
Fonti: AdnKronos Salute / Coldiretti