"Christian Befve: "Quanti risparmi sulla coltivazione di asparagi grazie a quel metro in piu' "
"Voglio essere provocatorio" ha esordito in apertura del suo intervento che ha illustrato le esperienze realizzate in giro per il mondo con coltivazioni di asparagi allargate: "Ampliare la distanza tra i filari può dare ottimi risultati" ha spiegato. Così, se normalmente i filari vengono piantati a 2 metri l'uno dall'altro, Befve si è fatto un'idea, dati alla mano, che siano ben maggiori i vantaggi che si ottengono piantandoli a 3,3 metri o poco più.
Christian Befve (nella foto), durante l'intervento di ieri, a Cesena Fiera.
"In Cile – ha spiegato – dove abbiamo usato questa tecnica piantumando 36mila piante, siamo passati negli anni da una resa di 4,5 tonnellate per ettaro, a 7,6, per poi passare a 11 e a 14 tonnellate per ettaro, con una raccolta di 34,5 chili all'ora. Molto più che nei campi standard."
"Passare – ha ripreso Befve - dai 2 metri tra un filare e l'altro ai 3,3 fa sì che la lunghezza del filare scenda di 2 chilometri per ettaro piantato. Questo si ripercuote sugli investimenti, che calano di circa 1.000 euro per ettaro. Così se hai 100 ettari risparmi 100mila euro; il doppio se usi teli plastici come coperture. Con più spazio, quindi più aria e più luce, la pressione fitosanitaria di insetti e malattie crolla del 30%; insieme a lei diminuisce l'uso di pesticidi e fungicidi, per un risparmio di circa 30mila euro per ettaro."
Nei primi anni non c'è una differenza di resa tra un sistema e l'altro: la differenza arriva dopo perché, come ha spiegato Befve, "con il sistema a 2 metri, il massimo di produzione si ha nel terzo e quarto anno; con i 3,3 metri invece è spostato in avanti di 2 anni, allungando la vita della pianta da 10 a 12 anni e passando così da una media di 72mila chili per ettaro raccolti a circa 103mila. Peraltro si ottengono calibri più grossi, potendo così spuntare prezzi migliori."
Ma forse il vero risparmio del sistema a 3,3 metri viene dalla minore manodopera impiegata: calcolatrice alla mano, il consulente internazionale ha spiegato il perché. "Con i 2 metri, ogni ettaro ha filari per 5 chilometri, che scendono però a 3 nel caso a 3,3 metri, risparmiando così 2 chilometri di cammino per ettaro. Dovendo percorrere meno strada, c'è un risparmio del 25% sul costo del personale e raddoppia l'efficacia della raccolta. E' un modo per facilitare il lavoro e questo si ripercuote sui costi finali del prodotto. Questa per me è la base: produrre a basso costo, di qualità e in modo salutare."
Ma, oltre alla distanza tra i filari, Befve ha suggerito anche qualche altro accorgimento, come quello relativo all'uso delle sostanze organiche. "Vanno concentrate – ha spiegato – perché mettendole in superficie, il terreno cresce di 3 centimetri all'anno e in breve avrete un impianto vecchio. Mettendole in profondità, il livello crescerà solo di 0,5 centimetri all'anno, perché le radici sono attratte verso il basso, dove ci sono i nutrienti. Più si va in fondo e più cresce la massa radicale. Nei Paesi Bassi e in Germania esistono macchine apposta, per spingere le sostanze organiche in profondità, a 1,10-0,90 metri; certo è che simili macchine costano, anche 100mila euro l'una!"