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L'Europa e' stata la principale destinazione dell'export frutticolo brasiliano nel 2012

Nel 2012 il Brasile ha esportato prodotti freschi per 693.852 tonnellate; di queste, la quasi totalità era costituita da frutta: 691.721 tonnellate, il 99,7% del totale. Diversa la situazione delle importazioni, che nel 2012 sono ammontate a 795.091 tonnellate. La differenza in composizione percentuale sul fronte delle importazioni di frutta fresca e di ortaggi è meno marcata: 57% frutta, 43% ortaggi.

Esportazioni
Di tutta la frutta esportata dal Brasile nel 2012 un frutto su quattro (il 26%) erano meloni, seguiti da mango (18%), banane (14%), limoni e mele, rispettivamente all'11 e al 10%. Chiudono questa classifica l'uva da tavola (8%), le angurie (5%) e la papaya (4%). Rispetto alla media quinquennale, le esportazioni di frutta fresca nel 2012 sono calate del 6%. A registrare le flessioni maggiori sono state le spedizioni all'estero di uva, mele e banane, rispettivamente con un -11, -10 e -8%. Solo i limoni sono risultati in crescita, con un +5% di esportazione.


Fonte: ITC Trade Map
Una volta lasciato il confine brasiliano, la frutta fresca esportata prende, nella stragrande maggioranza dei casi, la via dell'Europa, dove nel 2012 è stato spedito almeno un frutto su quattro. Meta principale sono stati i Paesi Bassi, che hanno importato il 39% delle esportazioni brasiliane; questa stessa nazione europea si conferma anche come principale importatore di meloni, mango, uva, limoni e mele brasiliane.

Seconda destinazione principale, la Gran Bretagna, con una quota del 18%, seguita dalla Germania (12%). Appena fuori dal podio arriva la prima destinazione extra-UE: gli Stati Uniti.

L'eccezione è costituita dell'esportazione delle banane, che per circa la metà escono dal Brasile, ma restano entro i confini del Sud America, con destinazioni soprattutto Uruguay e Argentina.

Destinazioni delle esportazioni brasiliane di frutta fresca (anno 2012)

Fonte: ITC Trade Map

Più semplice la situazione sul fronte delle esportazioni di ortaggi freschi, che nel 2012 superavano appena le 2.000 tonnellate (2.131 per l'esattezza). Per la maggior parte si è trattato di zucche e fiori di zucca (36%), seguiti dall'insieme di un vasto assortimento di altri ortaggi minori. Il 15% di quanto esportato erano carote, mentre le spedizioni di cipolle e patate coprivano rispettivamente il 13 e il 12%.

Da notare il crollo delle esportazioni di ortaggi: nel 2012 le spedizioni all'estero sono crollate del 42% rispetto alla media quinquennale. A flettere più marcatamente le spedizioni di cipolle (-54%) e patate (-30%).


Fonte: ITC Trade Map

Praticamente la metà delle verdure che lasciano il confine del Brasile si fermano poco oltre, in Uruguay, che nel 2012 ha assorbito il 49% delle esportazioni dal gigante sudamericano. Del resto, il Sud America si conferma come la principale meta di queste esportazioni. Va in Argentina il 18% della verdura brasiliana esportata, in Paraguay il 13%. Unica meta extra-continentale degna di nota la Gran Bretagna, che assorbe una quota del 14%.

Destinazioni delle esportazioni brasiliane di verdura fresca (anno 2012)

Fonte: ITC Trade Map

Importazioni
Nel 2012 il Brasile ha importato 216.826 tonnellate di pere, ben il 49% di tutte le 453.060 tonnellate di frutta di provenienza estera. Seguono a distanza le importazioni di mele (13%), prugne (9%), uva (7%), kiwi e pesche (entrambi al 6%).

Qui però il dato più sorprendente è la crescita registrata rispetto alla media quinquennale: +13%. A crescere maggiormente sono state le importazioni di kiwi (+35%), uva (+28%) e prugne (+23). In aumento pure le importazioni di pere e pesche, rispettivamente +12 e +13%.


Fonte: ITC Trade Map

Esattamente un frutto su due importato in Brasile proviene dall'Argentina, paese che guida le importazioni di pere. Nella classifica dei maggiori fornitori di frutta fresca seguono il Cile e la Spagna con il 20 e il 12% rispettivamente. Da notare che, negli ultimi anni, sono aumentate molto le importazioni dal Cile, soprattutto di kiwi, pesche e uva; lo stesso paese sudamericano inoltre copre, insieme alla Spagna, l'80% delle forniture di prugne (appena 5 anni prima questo dato era del 54%).

Paesi d'origine della frutta fresca importata in Brasile (anno 2012)

Fonte: ITC Trade Map

In Brasile, nel 2012, si sono importate praticamente solo due verdure: cipolle (52%) e aglio (46%). Com'è accaduto nel caso della frutta fresca, anche parlando di ortaggi il fornitore numero uno è l'Argentina (55%); insieme all'Olanda (terzo maggiore fornitore del Brasile con il 12%) rifornisce il Brasile di quasi tutte le cipolle di cui ha bisogno.


Fonte: ITC Trade Map. Per l'aglio sembra che sia la Cina il primo fornitore del Brasile, mentre quasi tutte le cipolle argentine in realtà sono ri-esportate in Brasile dai Paesi Bassi.

Paesi d'origine della verdura fresca importata in Brasile (anno 2012)

Fonte: ITC Trade Map