
I nomi degli ecotipi locali riferibili alla Dop ricordano la stagione in cui sono raccolti (Precoce la Regina, Precoce Meraviglia, Marzatica fredda, Marzatica calda, San Michele, Giugnese) ma anche lo stesso territorio di origine: Nocera (varietà iscritta nel registro CE delle ortive), Nocerese, Bianca di Castellammare.

"Le spiccate caratteristiche gustative del Cipollotto - spiega a FreshPlaza Biagio Sorrentino (nella foto sopra) titolare dell'Azienda Campania Export - dipendono dalle particolari condizioni geo-pedologiche dei terreni in cui viene coltivato. Di origine vulcanica, sciolti, pianeggianti e di elevata fertilità, sono in grado di conferire ai prodotti agricoli locali caratteristiche di elevato pregio, come è anche il caso del Pomodoro San Marzano Dop".

Il Cipollotto Nocerino Dop viene coltivato e commercializzato 12 mesi all'anno, in quanto il clima mite e il terreno fertile consentono di distribuire le semine o i trapianti lungo un periodo che va da luglio ad aprile. Lo scorso anno, ad esempio, c'è stata carenza solo a novembre, a causa delle alluvioni che hanno danneggiato il raccolto.

La richiesta sul mercato
"Grazie alla tenerezza del bulbo e alla dolcezza della polpa, meno acre e pungente di quello della cipolla - continua Sorrentino - è molto apprezzato nei Paesi dell'Est e soprattutto sul mercato nordeuropeo - in particolare Germania, Paesi Bassi, Danimarca, Norvegia, Svezia - dove arriva come primizia, spuntando buoni prezzi, grazie alla sua precocità. Qui il prodotto italiano non risente della concorrenza straniera fino alla primavera, quando entra sul mercato il prodotto tedesco. Dai primi di aprile fino a ottobre, infatti, la Germania produce, consuma ed esporta i suoi cipollotti, che non sono a marchio denominazione di origine protetta, però!".
Campania Export invia all'estero il 90-95% della sua produzione di cipollotti, ovviamente certificata GlobalGAP.

Una volta raccolto – a mano o con mezzi meccanici nel caso di calibri tra 1 e 5 cm - il Cipollotto Nocerino Dop subisce una serie di lavorazioni che gli conferiscono il valore aggiunto necessario per competere sul mercato globale: selezione, lavaggio, condizionamento, pelatura del bulbo (l'asportazione delle tuniche più esterne fino a raggiungere una omogenea integrità e lucentezza del bulbo), taglio del ciuffetto radicale e delle foglie, legatura a mazzetti. Il prodotto immesso al consumo può essere così classificato di prima categoria mercantile.

Insomma, un prodotto che - grazie anche alla sua adattabilità all'agricoltura di pianura e collinare - ha grandi potenzialità per la valorizzazione economica del territorio.
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Biagio Sorrentino
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