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India: papaya immatura consumata come ortaggio di IV gamma

L'India è il secondo Paese al mondo per la produzione di frutta ed ortaggi. Attualmente, si producono circa 50 milioni di tonnellate di frutta e 85 milioni di tonnellate di ortaggi l'anno. Tuttavia solo il 2% della produzione totale è destinata alla lavorazione e/o trasformazione mentre oltre il 25% viene scartato a causa delle inadeguate condizioni di gestione e conservazione post-raccolta.

Fra i frutti maggiormente consumati in India figura la papaya, che è molto apprezzata per il suo valore nutrizionale e funzionale; normalmente viene utilizzata come frutto e consumata cruda per il suo elevato contenuto in vitamina C e vitamina A. Allo stadio immaturo, la papaya viene però utilizzata come un ortaggio e consumata cotta.



Ricercatori indiani hanno saggiato diverse condizioni di confezionamento per estendere la shelf-life della papaya immatura lavorata come ortaggio di IV gamma. I frutti raccolti immaturi sono stati lavati, pelati manualmente, tagliati a cubetti, confezionati e conservati a temperatura ambiente (32°C) e a 4°C per 12 giorni con analisi qualitative e microbiologiche ogni 3 giorni.

I cubetti sono stati confezionati in buste di polietilene a bassa densità (LDPE con spessore di 37 micron) e in buste di poliestere metallizzato (MPP con spessore di 12 micron); successivamente le buste sono state termosaldate considerando 3 condizioni:
  1. saldatura con tenuta all'aria;
  2. saldatura sotto vuoto;
  3. saldatura in buste forate con 40 fori di 2 mm.
Dalle analisi periodiche è emerso che, indipendentemente dalle condizioni di confezionamento e conservazione, il livello di ossigeno diminuiva mentre quello di anidride carbonica aumentava con il trascorrere dei giorni.

La qualità e la sicurezza dei campioni confezionati sottovuoto con entrambi i materiali (LDPE e MPP) e conservati a temperatura ambiente erano gravemente compromesse dopo 3 giorni di conservazione, infatti i cubetti si presentavano mollicci con una marcata perdita di succhi cellulari e nelle buste si rilevavano cattivi odori; mentre nei campioni saldati con tenuta all'aria, la perdita di consistenza e di succhi cellulari e la formazione di cattivi odori si sono rilevati dopo 6 giorni di conservazione a temperatura ambiente.

Fra i trattamenti saggiati, la procedura ottimale è stata quella di utilizzare il film LDPE, termosaldare le buste sottovuoto e conservare i campioni a 4°C, con queste condizioni di confezionamento e conservazione è stato possibile preservare la qualità e la sicurezza del prodotto di IV gamma per 12 giorni.

Fonte: Tirkey B., Pal U.S., Bal L.M., Sahoo N.R., Bakhara C.K., Panda M.K., "Evaluation of physico-chemical changes of fresh-cut unripe papaya during storage", June 2014, Food Packaging and Shelf Life, Vol. 1, pagg. 190-197. http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S2214289414000180

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