
Il manager spiega che maltempo e grandine hanno falcidiato almeno la metà della produzione pugliese di ciliegie precoci; perdite alle quali si sono sommati gli scarti: "La qualità del prodotto è stata in larga parte compromessa dagli eventi climatici, tanto che nelle lavorazioni in magazzino abbiamo riscontrato percentuali di scarto elevatissime, intorno al 20%. Tutto ciò ha avuto contraccolpi economici assai negativi, che coinvolgono anche l'occupazione. Di mille dipendenti che di solito arruoliamo in questa fase della campagna, ne abbiamo al lavoro soltanto 350."

Le aspettative per la stagione della cultivar principale, l'apprezzato durone "Ferrovia", rimangono tuttavia positive: "Cominceremo la raccolta tra una settimana. Essendo più tardive, le ciliegie Ferrovia non hanno subito conseguenze dalla grandinata di metà aprile e, anzi, il clima più fresco sta consentendo un accrescimento graduale dei frutti. Se tutto procederà per il meglio, ci attendiamo ciliegie di calibro maggiore e consistenza ottimale per affrontare anche le spedizioni all'estero. Tutto il contrario di quanto è accaduto con le Bigarreau."

Le condizioni critiche delle produzioni precoci, infatti, hanno impedito all'azienda Giuliano Puglia Fruit di assolvere ai contratti di fornitura stipulati in precedenza con i retailer europei: "I buyer si aspettano da noi costanza in termini di volume e di qualità - sottolinea Nicola - Se abbiamo un problema climatico possono anche compatirci, ma poi cercheranno altrove quelle forniture che noi non possiamo garantire. Al momento, i paesi che stanno vendendo ciliegie in Europa sono la Spagna e la Turchia. Il loro prodotto si presenta in condizioni ideali; anche se forse non sarà saporito come il nostro, quello che conta è la sua sanità e l'assenza di difetti, il che risponde perfettamente alle esigenze del mercato."

Investire meglio i soldi pubblici
Nicola Giuliano osserva: "I primi paesi che si attrezzeranno adeguatamente per l'implementazione di una cerasicoltura in ambiente protetto, faranno il mercato della ciliegia in futuro. Oggi si stanno realizzando impianti coperti solo in Germania o in Belgio, mentre Turchia, Spagna e Italia, cioè i principali produttori di ciliegie in Europa, hanno ancora tutti i propri frutteti in campo aperto e dunque in balia delle condizioni meteo."
"In tal senso - e in più di un'occasione ho ribadito questo mio pensiero alle autorità competenti della regione Puglia - ritengo che i soldi della Comunità europea vadano spesi meglio; non, ad esempio, intervenendo con sostegni economici ai produttori quando ormai il danno è fatto, bensì investendo preliminarmente sulle tecnologie e le infrastrutture che possono rendere il settore più competitivo. Forse il dispendio di denaro sarebbe maggiore, in un primo momento, ma con notevoli risparmi nel medio e lungo termine."
Nicola Giuliano conclude: "Dovremmo inoltre focalizzare gli sforzi sui settori che contano davvero e sulle produzioni italiane di eccellenza; la logica degli aiuti 'a pioggia', in cui non si vuole scontentare nessuno, senza però accontentarne nemmeno uno, deve terminare."

Giuliano Puglia Fruit
Email: nicola@giulianosrl.it
Web: www.giulianopugliafruit.it