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La Spagna chiede uno stop all'importazione di agrumi sudafricani

L'associazione spagnola dei coltivatori di Valencia AVA-Asaja chiede che l'autorità fitosanitaria dell'Unione europea faccia rispettare l'accordo siglato nel novembre 2012, nel quale era stabilito che le importazioni sudafricane di agrumi sarebbero state bloccate se si fossero verificati almeno cinque casi di rilevamento della fitopatia nota come Citrus Black Spot (CBS), cosa accaduta qualche settimana fa in una spedizione giunta nei Paesi Bassi.

AVA-Asaja denuncia i potenziali rischi derivanti dal CBS per il settore agricolo spagnolo. Per diversi anni, l'associazione ha insistito perchè si applicassero controlli più severi sugli agrumi importati. La Commissione europea ritiene che gli agrumi potenzialmente più pericolosi provengano dal Brasile e dal Sudafrica, dove sono stati effettuati controlli sui processi di certificazione della qualità.

Nel 2011 ci sono stati 47 casi di fitopatie riscontrate su agrumi provenienti dal Sudafrica e 54 dal Brasile; nel 2012 ci sono stati 8 casi dal Brasile e 35 dal Sudafrica, di cui 29 relativi al Citrus Black Spot. Tuttavia, il Brasile ha già deciso di propria iniziativa di bloccare le proprie esportazioni dopo i primi cinque casi rilevati nel 2012, e quindi ora dovrebbe essere il momento del Sudafrica. (Bisognerà però vedere a quale accordo si era arrivati nella fase di ridefinizione dei limiti imposti, NdR - cfr. articolo su FreshPlaza del 23/07/2013)

Inoltre, dopo 16 casi di fitopatia rilevati su agrumi argentini e dopo 27 casi in quelli provenienti dal Bangladesh, AVA-Asaja ha dichiarato che anche questi paesi dovrebbero essere presi in considerazione dall'autorità fitosanitaria europea.

"Chiediamo solo che gli altri paesi soddisfino i requisiti minimi di qualità che sono richiesti a noi per primi dalla Commissione europea", ha sottolineato AVA-Asaja.

Traduzione FreshPlaza Italia. Tutti i diritti riservati.
Data di pubblicazione: