La tecnologia che trasforma i rifiuti organici in fertilizzante in sole 24 ore

Molte persone hanno già familiarità con la produzione di compost dai rifiuti alimentari, attività che può essere effettuata anche nel cortile di casa. Scarti di verdura e frutta, materiale vegetale proveniente dalla potatura delle piante, sono ingredienti comuni per ottenere il compost, che viene poi utilizzato in casa per il giardinaggio. Prima di poter ottenere un compost adatto all'uso come fertilizzante o ammendante, tuttavia, possono servire anche settimane, se non mesi. Eppure, il metodo è stato utilizzato da secoli senza grandi variazioni.

Oggi, però, da Singapore la ditta Biomax Technologies ha sviluppato una tecnologia brevettata che è in grado di converte i rifiuti organici in fertilizzante organico in un solo giorno! Inoltre, la qualità del fertilizzante prodotto è completamente diversa dal compost tradizionale, per via del suo ricco contenuto di materia organica e nutrienti.

L'ingrediente fondamentale di questa tecnologia è l'uso di enzimi che riescono a degradare i rifiuti ad un ritmo accelerato. Tuttavia, il solo uso di enzimi non è sufficiente a rendere possibile l'intero processo. E' necessario uno spazio fisico, adeguatamente controllato, perché i rifiuti possano decomporsi. Ecco dove il digestore della Biomax entra in azione, fornendo la necessaria temperatura, aerazione e miscelazione di rifiuti ed enzimi. Semplificando, digestore ed enzimi lavorano insieme per produrre concime a partire dai rifiuti.

Per molti, il metodo di compostaggio domestico sembra essere economico, ma ci vuole tempo, spazio e può creare successivi problemi fitosanitari alle piante. Il digestore della Biomax impedisce che questo avvenga, riscaldando i rifiuti a 80° C, temperatura alla quale vengono uccisi anche i patogeni più diffusi. Poiché il processo avviene in ambiente controllato, la qualità del fertilizzante finale non è influenzata da fattori esterni come le condizioni climatiche o l'efficienza di miscelazione. Inoltre, si impedisce anche il rischio di una dispersione dei nell'ambiente. Il risultato è che il fertilizzante organico prodotto mediante questo sistema può non solo mantenere un alto livello nutritivo, ma avere pure un livello di materia organica superiore al 70%.

Che cosa succede se il livello della sostanza organica è alto? Uno dei vantaggi principali è che si possono mantenere nutrienti e acqua nel compost, promuovendo così la crescita delle piante senza dover utilizzare troppa irrigazione. Inoltre, ciò favorisce l'attività microbica che a lungo andare migliora la fertilità del suolo. Questo è particolarmente importante per i suoli degradati dal lungo utilizzo di fertilizzanti chimici, fungicidi e pesticidi. Mentre i fertilizzanti chimici causano la percolazione dei nutrienti (soprattutto nitrati) attraverso il suolo, fino alle acque sotterranee e nei corpi idrici circostanti, causando inquinamento ambientale, il fertilizzante organico non crea tale problema.

La Biomax sostiene che questo fertilizzante organico sia in grado di ridurre in modo significativo l'uso di fertilizzanti chimici, senza compromettere la resa delle coltivazioni e, così facendo, anche la produzione di piante su larga scala può essere fatta in modo sostenibile.

Secondo Biomax, infine, il tasso di conversione dei rifiuti in fertilizzante è del 70%. Ad esempio, un digestore con 15 tonnellate di capacità di alimentazione è in grado di produrre circa 10 tonnellate di fertilizzante organico. La tecnologia è già utilizzata in più di 13 paesi in tutto il mondo per il riciclo di rifiuti come il letame, gli scarti agricoli, i rifiuti alimentari e i fanghi di depurazione.

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