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Belle, rosse, grandi e dolci: le ciliegie della serie Sweet puntano a rivoluzionare il mondo della cerasicoltura

Interpoma 2012 (Bolzano, 15-17 novembre 2012) è stata scelta come vetrina d'eccezione per presentare una nuova famiglia: quelle delle ciliegie Sweet, targate "Alma Mater Studiorum - Università di Bologna". Di nome fanno Aryana, Lorenz, Gabriel, Saretta e Valina, i nomi dei figli dei breeders che le hanno create. Il cognome è Sweet, a testimonianza di uno dei loro tratti distintivi: la dolcezza.

Di fronte ad una platea di esperti e giornalisti, il dott. Franco Foschi del servizio per lo sviluppo delle produzioni vegetali della Regione Emilia-Romagna, il dott. Stefano Lugli del Dipartimento colture arboree dell'Università di Bologna e il dott. Andrea Ravaioli dello stesso Ateneo hanno illustrato rispettivamente il contesto, la metodologia e le prospettive che hanno guidato lo sviluppo di questa nuova, promettente, linea cerasicola.


La sala della presentazione.

Come emerso dalla relazione di Franco Foschi, dal titolo "L'innovazione come strumento per lo sviluppo dell'ortofrutticoltura regionale", non è un caso se importanti novità nel panorama varietale abbiano avuto "casa" proprio a Bologna. Nonostante un generale contesto di difficoltà nel reperimento di fondi da stanziare per la ricerca e l'innovazione, infatti, Foschi ha sottolineato come l'Emilia-Romagna abbia destinato a questo campo ben 10 milioni di euro nel periodo che va dal 2005 al 2011.


Franco Foschi del servizio per lo sviluppo delle produzioni vegetali della Regione Emilia-Romagna.

E' da riconoscere anche il ruolo attivo che le stesse OP (Organizzazioni di produttori) frutticole regionali hanno svolto nell'impegno regionale ad investire in avanzamenti specifici a beneficio di un settore che costituisce una voce importante dell'economia locale e nazionale: si pensi che la produzione frutticola lorda vendibile (PLV) emiliano-romagnola ha rappresentato un valore di 981 milioni di euro nel 2011, pari al 23% dell'intera PLV regionale e al 12% di quella nazionale. Nella regione operano 25.500 aziende frutticole, per una superficie agricola utilizzata (SAU) di 135.000 ettari.



La parola è passata poi a Stefano Lugli, il quale ha illustrato il progetto di miglioramento genetico della ciliegia e i suoi risultati. Un progetto denominato "30 e lode" in onore tanto della massima votazione ottenibile in un esame all'Università, quanto del calibro (30 mm) auspicato per la nuova famiglia di super-ciliegie. Gli obiettivi erano infatti quelli di ottenere frutti grandi, di elevata qualità e uniformi tra loro, in modo da costituire una linea con caratteristiche simili e periodi di raccolta scaglionati tra loro, in grado di coprire le necessità dei produttori per l'intero calendario commerciale.


Stefano Lugli del Dipartimento colture arboree dell'Università di Bologna.

Ottenute con il classico metodo "mendeliano", le attuali cinque ciliegie della famiglia Sweet (cui ben presto se ne aggiungeranno altre tre) sono state prescelte partendo da ben 3.000 semenzai, poi ridotti a 14 selezioni. I parametri di scelta sono stati estremamente rigorosi: un calibro di almeno 28 mm, una consistenza di 0,40 kg (paragonabile a quella di un classico Durone di Vignola), un codice colore compreso tra 4 e 5 e un grado Brix (tenore zuccherino) di almeno 18.


I parametri qualitativi minimi utilizzati dai genetisti per la selezione delle ciliegie Sweet.

La finalità produttiva e commerciale era quella di individuare 6-7 cultivar di ciliegia tra loro uniformi, in grado di coprire un calendario di 6-7 settimane e connotate da un unico marchio di riconoscimento, come tratto distintivo sul mercato ed elemento di fidelizzazione nei confronti dei consumatori.

Il risultato sono: Sweet Aryana™ PA1UNIBO*, Sweet Lorenz™ PA2UNIBO*, Sweet Gabriel™ PA3UNIBO*, Sweet Valina™ PA4UNIBO*, Sweet Saretta™ PA5UNIBO*, tutelate a livello europeo con domande di privativa comunitaria per nuovi ritrovati vegetali e successivo deposito di cinque marchi comunitari, il tutto a titolarità Alma Mater Studiorum - Università di Bologna.

Come dichiarato da Lugli: "Abbiamo cercato di fondere insieme le qualità esterne delle nuove ciliegie californiane, con il valore intrinseco delle antiche ciliegie vignolesi".



Le varietà ottenute sono state oggetto di rigorose misurazioni: le ciliegie Sweet si sono distinte dalle cultivar tradizionali per produttività, calibro, peso, compattezza, colorazione, brillantezza, contenuto di zuccheri e acidi.


Sopra e sotto: i tratti qualitativi delle ciliegie Sweet, in confronto con la media dei medesimi parametri rilevati nelle cultivar tradizionali Burlat, Celeste, Giorgia e Lapins.



Assai promettenti anche i risultati ottenuti attraverso un panel test (prova di degustazione) condotta con la collaborazione di 25 assaggiatori professionisti, i quali hanno confermato i tratti qualitativi superiori delle Sweet rispetto a campioni tradizionali di ciliegie.


Andrea Ravaioli dell'Università di Bologna.

Come illustrato dall'ultimo relatore della conferenza, Andrea Ravaioli, l'ulteriore produzione delle varietà Sweet avverrà attraverso un network di aziende vivaistiche italiane ed estere, interessate alla loro moltiplicazione e commercializzazione con contratti di concessione in esclusiva nei diversi paesi (vedi mappa qui sotto).



Per maggiori informazioni:
Dott. Stefano Lugli
Dipartimento di Colture Arboree
Alma Mater Studiorum - Università di Bologna

Viale Giuseppe Fanin 46
40127 Bologna (Italia)
Tel. +39 051 2096413
Fax +39 051 2096401
Email: stefano.lugli@unibo.it