Cavoli, finocchi, cipolline, patate, radicchio: è tutto da buttare. Non si è salvato niente. Nemmeno i vasetti di fragole, migliaia, che erano stati sistemati solo alcuni giorni fa. Ora sono sparsi qua e la per decine di metri. Poco distante c'è quello che resta dei potenti trattori e dei mezzi che non ruggiranno più: sono annegati sotto quasi un metro e mezzo di fango tra la notte di sabato e domenica.
L'acqua, mista alla sabbia portata dal fiume in piena, ha trascinato dentro le serre, nei 6 mila metri dell'azienda agricola Alessandro Lombardi, in località Molino a Pallerone, tonnellate di fango insieme a sterpaglie, rami, radici, pezzi di legno e lamiera. Una parte di quel raccolto, gli ortaggi autunnali che non mancano mai sulle nostre tavole, era pronto per il mercato. Non ci arriveranno mai. Il danno, solo in termini di raccolto mancato e perso, è di decine di migliaia di euro. Serviranno settimane, mesi, per ripulire il fango, bonificare i terreni, tornare a produrre.
Da quelle parti ci sono abituati a convivere con l'Aulella. Corre vicino alle case e alle aziende agricole da sempre. L'ultima volta era il '96: è fu un disastro. Tanti i pesci che hanno trovato la morte tra i campi dopo essere stati trasportatori dalla pina. "Questa volta è peggio – racconta Alessandro mentre cammina nelle serre tra quello che è rimasto – non si è salvato proprio nulla. Non abbiamo né un presente, né un futuro. Prima che ci rialzeremo passeranno dei mesi. Poca manutenzione, scarsa attenzione, lavori eseguiti male. Una volta non succedevano queste cose". La situazione dell'azienda di Lombardi è solo una delle tante situazioni critiche che l'agricoltura di Massa Carrara sta vivendo in questi giorni.
Secondo Coldiretti (info su www.massacarrara.coldiretti.it), che sta continuando a monitorare e seguire tutte le situazioni sul territorio, i danni superano i 10 milioni di euro - ma è solo una stima ancora provvisoria - mentre sono centinaia le imprese agricole sott'acqua, in emergenza, gravemente danneggiate tra Massa, Carrara e la Lunigiana. La situazione più critica nelle colline del Candia Doc dove si contano tra i vitigni, in particolare nel versante massese, centinaia tra frane e smottamenti, numerose cantine allagate, produzioni completamente andare perse e danneggiamenti a macchinari ed attrezzature.


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Secondo una prima stima, i danni superano i 10 milioni di euro
Coldiretti Massa Carrara: conta dei danni pesantissima per l'agricoltura apuana
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