"Abbiamo voluto porre il freno ad una situazione grave per le produzioni d'eccellenza siciliane – ha dichiarato l'assessore Aiello – che vengono imitate in pessimo modo danneggiando i produttori e l'economia dell'isola". Tra i casi registrati in passato: pomodoro ciliegino taroccato, melanzane spacciate come siciliane ma prodotte in Spagna e così via.
Il pacchetto prevede una serie di interventi volti a tutelare anche il consumatore finale. I provvedimenti sono quattro e riguardano:
- la salvaguardia dei prodotti agroalimentari,
- il piano dei servizi avanzati,
- la ricerca e l'innovazione,
- il marchio di qualità Sicilia che costituirà il marchio 'ombrello' di tutta la produzione agricola siciliana.
Il compito di assicurare la tutela dei consumatori e la trasparenza delle informazioni sull'origine e la provenienza dei prodotti, sui metodi di coltivazione o allevamento è demandato al dipartimento degli "interventi infrastrutturali" dell'assessorato all'agricoltura che, in collaborazione con altre strutture preposte, effettuerà controlli periodici volti a rafforzare l'azione di contrasto alle frodi in campo agroalimentare ed opportune verifiche circa la provenienza e la tracciabilità del prodotto.
L'assessore Francesco Aiello ha voluto includere nel proprio pacchetto normativo un regime di penalità ed uno di premialità: se da un lato, infatti, è prevista una "lista" dove inserire i soggetti virtuosi che si attengono alle regole e a quanto disciplinato, dall'altro sono previste specifiche sanzioni, fino alla revoca della licenza dei marchi, ad apposite segnalazioni alle autorità competenti fino all’esclusione da qualunque programma di intervento dell’assessorato regionale alle risorse agricole ed alimentari.