Energia: Confagricoltura, in arrivo un nuovo sistema di incentivi per la filiera agroenergetica
E’ quanto è emerso dall’incontro organizzato da Confagricoltura per la presentazione dell’attività di 'Co.Agr.Energy', il consorzio nato nel 2007 per iniziativa della Confederazione agricola, per promuovere specifiche azioni in campo energetico. In particolare, il Consorzio ha presentato ed attuato un progetto di filiera nazionale promosso dal ministero delle Politiche agricole, la cui conclusione è fissata nell’ottobre del 2012, che, ad oggi, ha permesso la realizzazione di otto impianti a biogas in altrettante aziende agricole di cinque regioni diverse (Piemonte, Lombardia, Toscana, Umbria e Puglia) per un totale di 25 milioni di euro di investimenti, sui 36 stanziati.
A breve è prevista l’apertura del cantiere dell’ultimo degli impianti in programma, in Veneto. Ma l’attività del Consorzio non si limita a questo. Tra i suoi scopi, la formazione e l’assistenza tecnica alle aziende che vogliono investire o che abbiano già investito nelle agroenergie; la ricerca e la divulgazione dei risultati.
Per il futuro del settore, "servono segnali chiari" commenta Mario Guidi, presidente di Confagricoltura che aggiunge: "Un sistema di incentivazione diretto a premiare soprattutto gli impianti più piccoli collegati alle aziende agricole che utilizzano sottoprodotti, biomasse di integrazione e, in misura minore, coltivazioni dedicate di primo raccolto”.
"In questo momento di crisi economica - ha concluso il presidente di Confagricoltura - non è possibile bloccare lo sviluppo di un settore che sta avendo forti risultati positivi per l’agricoltura e l’industria. Ancora una volta rischiamo di cadere nell’errore di dedicare risorse per avvio di settori produttivi, per poi cancellarli con un colpo di spugna".
Ad evidenziare le potenzialità agricole nel settore delle bioenergie in Italia, ci pensa il XII rapporto Nomisma. In particolare, lo studio illustra che in uno scenario ottimistico in cui si possa riuscire a produrre almeno il 50% del potenziale, l’agricoltura potrebbe raggiungere una sorta di "autosufficienza energetica", arrivando a produrre più di quanto consuma e contando nei consumi finali nazionali per il 3%. Tale contributo rappresenterebbe quasi il 20% (3 punti percentuali su 17) dell’obiettivo assegnatoci dall’Ue.
Secondo lo studio uno sviluppo delle bioenergie di tale portata non interferirà con le produzioni agroalimentari, a patto di distribuire gli sforzi su tutte le matrici disponibili e su tutto il paese. Da un’analisi costi-benefici delle filiere bioenergetiche elettriche, inoltre, il rapporto dimostra che il livello di incentivazione attualmente offerto dalla Tariffa Onnicomprensiva è congruo alla rischiosità dell’investimento.
Il progetto di ricerca 'Analisi delle filiere bioenergetiche, individuazione dei criteri di sostenibilità ambientale e sistema di tracciabilità delle biomasse' realizzato da Agriconsulting, invece, è finalizzato ad analizzare le filiere del biogas e della combustione della biomassa solida, riferite ad applicazioni di microgenerazione per individuarne i criteri di sostenibilità ambientale.