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Tumore al seno: frutta, verdura e 20 minuti di attivita' fisica riducono il rischio di recidiva

Una recente indagine su oltre 60 studi in materia ha dimostrato che le donne che hanno sofferto di carcinoma mammario e praticano esercizi fisici per circa 20 minuti al giorno hanno il 40% di possibilità in meno di vedere tornare la malattia rispetto a quelle che si dedicano ad attività fisiche per meno di un'ora a settimana.

"La prevenzione non finisce mai", ha spiegato il prof. Carmelo Iacono, presidente dell'Aiom, nel corso del congresso a Bologna. "Ma oltre la metà degli oncologi, dei medici e degli infermieri non parla di questi aspetti con i malati. Va migliorata a tutti i livelli la cultura sull'importanza degli stili di vita".

Per divulgare le corrette informazioni tra le donne, pazienti e non, Aiom ha messo a punto una guida sul cancro al seno, distribuita da Giunti Editore e già disponibile nelle librerie e negli istituti di oncologia italiani. Nella pubblicazione si possono trovare consigli sull'alimentazione e notizie sulle terapie ad oggi conosciute e ritenute efficaci contro la neoplasia più diffusa tra le donne (oltre 38.000 nuovi casi stimati solo nel 2010). La diagnosi precoce, le nuove cure e i progressi della ricerca scientifica fanno sì che oggi si contino in Italia 520.000 pazienti che hanno superato la malattia; ma per mantenere l'organismo in salute e scongiurare le recidive, bisogna adottare comportamenti e stili di vita differenti rispetto al passato.

A partire, come dicevamo, dall'alimentazione: importante prediligere alimenti di provenienza vegetale, come cereali e legumi, e cercare di mangiare 5 porzioni al giorno di frutta e verdura, varia e di stagione. "Bisogna prestare attenzione sempre, ma in particolare in menopausa. - ha sottolineato il prof. Marco Venturini, presidente entrante AIOM - Dopo la fine dell'età fertile, l'obesità è responsabile di circa il 20% delle neoplasie e del 50% delle morti dovute a tumori mammari. Non va sottovalutato nemmeno l'alcol: un recentissimo studio pubblicato su Jama ha dimostrato che anche dosi ridotte, da 3 a 6 drink a settimana, possono innalzare il livello di rischio".
Data di pubblicazione: