
La Piana di Gioia Tauro e un agrumeto nell’agro di Rosarno.
È per estensione la seconda delle tre pianure calabresi, dopo la Piana di Sibari. Il fiume più importante è il Mésima. Il territorio è prevalentemente coltivato ad ulivi ed agrumi e molte delle attività svolte dalla popolazione sono connesse con l’agricoltura (specie l’estrazione dell’olio d’oliva, la trasformazione dei prodotti agrumicoli ed oleari).
Toponimo
La Piana veniva indicata da romani e bizantini come Vallis Salinarum (probabilmente a causa di acquitrini salmastri all’epoca esistenti sulla costa e alla foce dei fiumi); tale nome fu usato fino al Medioevo. In seguito fu denominata Planities Sancti Martini (Piana di San Martino). Nel 1500, all’incirca, prese il nome di Piana di Terranova, infatti Terranova all’epoca era il centro più noto.
Un ultimo nome, attualmente abbastanza diffuso, è quello di Piana di Rosarno. Anche se inizialmente indicava solo il comprensorio di bonifica che si estendeva attorno al centro, viene ora usato anche per indicare l’intero territorio della Piana.

Vista da Cosoleto degli uliveti della Piana di Gioia Tauro.
Istituzioni
La Piana di Gioia Tauro amministrativamente rientra nel territorio della Provincia di Reggio Calabria e forma un circondario di decentramento denominato Circondario di Palmi (dove ha sede), fino al 2008 indicato come Circondario della Piana.