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Lombardia: produzione di pomodoro da industria in calo del 15 per cento

Il pomodoro italiano paga dazio alle follie del tempo. Quest'anno - stima la Coldiretti Lombardia sulla base delle indicazioni arrivate dalle aziende agricole - la produzione ha segnato una diminuzione del 15% rispetto allo scorso anno. A livello nazionale, pur essendo necessario aspettare la chiusura degli impianti del Sud, i primi dati emersi fra gli operatori indicano una raccolta di 4,8 milioni di tonnellate rispetto ai 5,7 dello scorso anno.

Nel nord Italia (Lombardia, Emilia Romagna e Veneto), che rappresenta circa il 50% della produzione italiana, ci si dovrebbe attestare sui 2,4 milioni di tonnellate, di cui 500.000 in Lombardia. "La stagione è stata caratterizzata da condizioni atmosferiche difficili che hanno fortemente influenzato i risultati finali del raccolto", spiega Paolo Voltini, Presidente del Consorzio Casalasco, società cooperativa di Rivarolo del Re (Cremona) che raggruppa oltre 300 agricoltori delle province di Mantova, Cremona e Parma, che lavora 330.000 ton di pomodoro ogni anno e che rappresenta quasi il 60% (oltre 4.500 ettari) del totale dei terreni lombardi (7.600 ettari) dedicati a questa coltura.

"L'anomalo andamento climatico caratterizzato da caldo torrido nella prima parte della raccolta e da forti piogge nelle ultime settimane - continua Voltini - ha costretto in diverse occasioni ad interrompere l'attività di trasformazione compromettendo pesantemente le quantità di pomodoro previste ad inizio stagione".

Le follie del meteo non hanno però bloccato le coltivazioni cremonesi di un superpomodoro ad alto contenuto di licopene. "Nelle settimane scorse - conclude Voltini - ne abbiamo infatti ultimato la raccolta con buoni risultati sulla resa e a breve saremo pronti per il lancio del prodotto sul mercato".
Data di pubblicazione: