"Sconcerto dell'associazione Fruit Imprese per le dichiarazioni del Ministro dell'Agricoltura sullo "sciopero dell'ananas"
Il Ministro delle Politiche Agricole ha infatti lanciato, in occasione del Natale "uno sciopero contro tutto quello che non è italiano".
Nell’era della globalizzazione, osserva Fruit Imprese, appare anacronistico proporre soluzioni che invitano al protezionismo e al boicottaggio, temi che nel recente passato hanno provocato enormi danni alle imprese italiane, basti pensare all’agrumicoltura italiana, e che vanno esattamente nella direzione opposta. Senza contare che l’Italia è un paese prevalentemente esportatore, che se dovesse subire lo stesso trattamento per i propri prodotti, vedrebbe messo a repentaglio uno dei suoi settori vitali e di prospettiva.
La dichiarazione del Ministro è ancora più incauta perché giunge in un momento in cui le imprese importatrici hanno già stipulato i contratti con la Grande distribuzione e programmato gli arrivi del prodotto. Il Ministro non può dimenticare che dietro l’importazione di ananas - prodotto tra l’altro molto richiesto dal consumatore italiano - vi sono imprese impegnate quotidianamente a competere sui mercati di tutto il mondo in condizioni di precarietà; imprese che danno occupazione a migliaia di cittadini italiani; per non parlare dell’indotto generato.
Fruit Imprese inoltre sottolinea che l’ananas è un prodotto su cui vengono effettuati pochi trattamenti chimici, ha un prezzo contenuto e, più in generale, che le importazioni di ortofrutticoli da paesi terzi sono scortate da certificati sanitari e fitosanitari e sono controllate sistematicamente nelle frontiere europee d’ingresso.
Fruit Imprese auspica che il Ministro Zaia rivolga la propria attenzione a problemi più concreti per lo sviluppo del settore e per consentire alle imprese italiane di competere a parità di condizioni con gli operatori degli altri paesi europei.
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