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Forli'-Cesena: Cia lancia l'allarme sul crollo dei prezzi alla produzione di orticole e cereali

Discreta la quantità, buona la qualità, ma prezzi alla produzione in calo generalizzato e soprattutto costi per le imprese agricole schizzati alle stelle. Così la Confederazione degli Agricoltori (Cia) di Forlì-Cesena legge l'annata agraria 2008.

Un giudizio ancora sospeso su diverse varietà stagionali ancora in corso - come uva da vino, kiwi e kaki - ma che delinea già una tendenza precisa. Il presidente Maurizio Solfrini dichiara: "Ricavi crollati per cereali e orticole, i costi tecnici stanno esplodendo. I prezzi della frutta hanno sostanzialmente retto, mentre le produzioni orticole, il grano e le produzioni zootecniche hanno avuto un picco negativo".

"Il problema non riguarda più solamente il gasolio, rincarato di oltre il 40% nell'ultimo anno - sottolinea il presidente della Cia - ma anche i fitofarmaci, per cui sono previsti aumenti anche del 30-40% per i prodotti più utilizzati, senza parlare dei concimi: a noi risulta un aumento medio del 52%, con prodotti come il fosfato biammonico che nel giugno 2007 costava circa 30 euro al quintale e ora viaggia attorno ai 100 euro".

"Serve - secondo la Cia - un progetto complessivo che tenga in considerazione innovazione tecnologica, ricerca e servizi allo sviluppo, promozione del Made in Italy, sostegno finanziario, semplificazione burocratica e aiuto al ricambio generazionale, mentre la vendita diretta, benché utile per accorciare la filiera, incide solo in modo marginale sul totale dei consumi dell'agroalimentare. Piuttosto crediamo sia utile cercare di incrementare e consolidare sempre più i rapporti con la distribuzione organizzata, per raggiungere intese relative alla fornitura dei prodotti e alla politica dei prezzi che determinino davvero vantaggi per gli agricoltori e per tutti i vari anelli della filiera".