Concimazione potassica: un dovere, non un lusso
La frazione di elementi nutritivi che le colture asportano ogni anno dal suolo dipende dalla specie, dalla varietà e dal livello di produzione conseguito. Che il terreno sia inizialmente molto dotato, mediamente dotato o carente di un certo elemento nutritivo, una cosa è certa, la frazione rimossa se ne va attraverso il raccolto dal suolo, lasciandolo più povero dell’anno precedente. Vi sono elementi nutritivi che nell’immaginario collettivo godono di una minore considerazione, perché a torto, si pensa che siano comunque presenti nel suolo e disponibili per la coltura; è il caso del potassio, elemento ritenuto a priori sempre e comunque disponibile nei terreni Italiani. Al momento di calcolare le unità da distribuire pertanto, si minimizzano le dosi in modo arbitrario o per così dire "a braccio".
Un approccio corretto, sia da un punto di vista ambientale che economico, prevede l’analisi del suolo per valutare le reali condizioni del terreno e la necessità di correggere eventuali eccessi o carenze nutritive attraverso la concimazione di fondo. La restituzione di azoto, fosforo, potassio, magnesio, zolfo, calcio e microelementi rimossi dalla coltura è invece affidata alla concimazione di produzione.
Una concimazione potassica insufficiente, causa la comparsa di sintomi da carenza intraspecifici e conduce ad un inevitabile abbassamento della resa/ettaro oltre che ad un progressivo peggioramento della qualità della produzione.
Alcuni esempi
La patata (resa di 50 t/ha) asporta mediamente 250-300 kg K2O/ha in base alla destinazione commerciale del tubero. Concimazioni al risparmio conducono al peggioramento della qualità, calo in resa/ha, maggiore suscettibilità alla formazione di macchie nere di origine traumatica, di annerimenti in fase di cottura, alla fine prematura del ciclo, a tuberi di taglia ridotta.
Carenza di potassio su patata - Fonte K+S KALI GmbH
La vite da vino (resa uva di 100-150 q/ha) asporta mediamente 100-130 kg K2O/ha (vitigni bianchi meno esigenti). Dosi non adeguate di potassio determinano: la formazione di una maggior quantità di aminoacidi che compromettono la stabilità del vino, una maturazione rallentata, acini piccoli, duri, verdi, acidi, accrescimento rachitico dei germogli.
Carenza di potassio su vite - Fonte K+S KALI GmbH
Nella frutta la carenza di potassio interferisce negativamente su pezzatura, forma, colore, sapore e trasportabilità del frutto mentre negli ortaggi determina un minor contenuto di vitamine, proteine, carboidrati ed acidi, peggioramento del gusto e dell’aroma, peggior colorazione, calibro e pigmentazione, riduzione della produzione e della resistenza a stress e malattie, diminuzione del turgore cellulare, peggiori trasportabilità e conservabilità.
Carenza di potassio su cavolo - Fonte K+S KALI GmbH
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