Nonostante la crescente attenzione degli italiani alla sostenibilità, lo spreco alimentare domestico continua a crescere: ogni settimana, ciascun cittadino getta via in media 667,4 grammi di cibo, con un incremento del +17,9% rispetto al 2023. Tra i prodotti più colpiti spiccano frutta e verdura fresche, che si confermano ai primi posti della classifica degli alimenti più sprecati, con rispettivamente 26,8 e 23,9 grammi settimanali per persona.
A fronte di questi dati allarmanti, emergono però anche buone notizie: secondo un'indagine dell'Osservatorio Waste Watcher per IIAS – Istituto Italiano Alimenti Surgelati – i prodotti surgelati rappresentano un prezioso alleato nella lotta allo spreco alimentare. Con soli 14,9 grammi settimanali gettati via pro capite (appena il 2,23% del totale), i surgelati si posizionano nella top 10 dei cibi meno sprecati, con un'incidenza inferiore del 37,6% rispetto alle verdure fresche.
Il confronto è ancora più evidente guardando ai prodotti vegetali: le verdure surgelate risultano nettamente più sostenibili non solo per la loro lunga conservabilità e praticità d'uso, ma anche per il loro ridotto impatto ambientale. A differenza del fresco, che spesso viene dimenticato in frigo o deteriora prima del consumo, i vegetali surgelati possono essere dosati con precisione, evitando sprechi e permettendo un uso efficiente delle materie prime.
Giorgio Donegani, presidente di IIAS, sottolinea come "i surgelati siano una scelta intelligente anche sotto il profilo ambientale: richiedono meno acqua per la preparazione, tempi di cottura più brevi e offrono un'ottima resa in cucina". La loro affidabilità si conferma anche sul fronte economico: a parità di quantità e lavorazione, fagiolini freschi e altri ortaggi costano fino al 50% in più rispetto alle loro controparti surgelate, senza contare le perdite dovute agli scarti.
Dall'indagine emerge inoltre che il profilo del consumatore "virtuoso" è spesso legato a una maggiore consapevolezza: chi vive al Nord Italia, le famiglie con figli, i residenti in piccoli centri e il ceto medio dimostrano una gestione più oculata dei prodotti surgelati e sprechi inferiori alla media nazionale.
Resta tuttavia un problema culturale: la frutta e la verdura fresche continuano a essere sprecate in grandi quantità, spesso per scarsa organizzazione domestica, scarsa conoscenza delle scadenze e cattiva conservazione. Un'educazione alimentare più solida, un maggiore ricorso a soluzioni smart - come i surgelati - e una corretta lettura delle etichette potrebbero invertire la rotta.
Come osserva Andrea Segrè, direttore scientifico di Waste Watcher, "lo spreco alimentare è un indicatore di fragilità educativa e sociale. I surgelati, per la loro natura, possono trasformare i freezer domestici in veri e propri centri di riserva alimentare sostenibili".
Foto fornite da Ufficio Stampa IIAS c/o INC - Istituto Nazionale per la Comunicazione