"Inizieremo la campagna di trasformazione del pomodoro da industria dopo la prima decade di luglio. Partiamo con la raccolta nelle zone a ridosso di Caserta, in Campania, e poi a seguire in Calabria. Meteo permettendo, i volumi non mancheranno; forse in Puglia, a causa della carenza idrica avremo una lieve flessione in termini quantitativi. Più in generale, la campagna sarà determinata dall'andamento climatico. Ovvio che nelle aree dove non c'è riserva idrica a sufficienza, i pomodori non sono stati messi a coltura". Così dichiara Filippo Torrente, alla guida dell'omonima azienda familiare, giunta alla terza generazione di imprenditori.
© La Torrente Srl
La Torrente è una delle più grandi industrie conserviere del Sud Italia, il cui marchio identifica un'ampia gamma di trasformati di pomodoro 100% italiano, ottenuti sia da agricoltura biologica che convenzionale. Sono circa 80 le referenze di pomodoro, proposte in varie lavorazioni e formati, tra pomodorini interi, pelati, passata e a filetti, sughi pronti nei gusti della tradizione mediterranea, e una linea premium dedicata agli specializzati di alta gamma. Tali referenze sono ottenute attraverso la trasformazione di oltre 10 varietà di pomodoro, tra cui il rosso lungo e tondo, i pomodorini gialli, San Marzano dell'agro sarnese-nocerino, Pomodorino del Piennolo del Vesuvio, il corbarino, i pomodorini di collina.
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"Ancora non abbiamo chiuso i contratti con la parte agricola - spiega Filippo Torrente - per quanto riguarda l'accordo quadro nel centro-sud Italia - ferma restando l'autonomia contrattuale delle singole aziende in sede di sottoscrizione dei contratti di fornitura - la parte agricola e quella industriale hanno definito un prezzo medio di riferimento pari a 147,50 €/ton per il pomodoro tondo e 155 €/ton per il pomodoro lungo, con una maggiorazione di 42,50 €/ton per il biologico. Nel nord Italia le produzioni di pomodoro, in particolare tondo, interessano circa 42mila ettari mentre nel centro-sud Italia. Parliamo di circa 34/35 mila ettari di pomodoro lungo".
"Il valore aggiunto dei nostri prodotti è dato dal made in Italy. Per posizionarci sui mercati e rispondere alle crescenti esigenze dei consumatori, bisogna garantire parametri elevati in termini di qualità, trasparenza e sostenibilità delle produzioni. Sul piano delle transazioni commerciali, siamo agli sgoccioli e pertanto non abbiamo molte riserve di magazzino. Manca soprattutto la passata e il cubettato sia nel formato horeca da 3 kg sia nel formato retail".
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"Tra le novità più importanti, c'è l'inaugurazione del nostro nuovo stabilimento di 36mila mq, di cui 16mila mq coperti. L'obiettivo è potenziare, nell'arco di 3/4 anni, la capacità produttiva, con volumi che si attestano oltre le centomila tonnellate di pomodoro lavorato dal fresco. È un passaggio molto importante per l'azienda, soprattutto sul piano dell'innovazione tecnologica, in quanto gli impianti in linea sono di ultima generazione. Inoltre, abbiamo altri progetti in cantiere in fase di definizione riguardo la destinazione del vecchio stabilimento, che sarà ristrutturato e ammodernato".
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La Torrente realizza l'85% del suo fatturato sul mercato italiano; per quanto riguarda l'export, il marchio è presente in Spagna, Regno Unito, Belgio, Svezia, Stati Uniti, Canada, Giappone e India. L'azienda è dotata delle certificazioni più accreditate a livello internazionale.
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