L'introduzione di un dazio del 25% sui prodotti messicani in ingresso negli Stati Uniti ha causato molte incertezze nel settore. Rob Cullum della Pacific Produce, il ramo commerciale del produttore peruviano La Calera, parla dei potenziali effetti dei dazi sul commercio globale di frutta.
"Fondamentalmente, nessuno sa cosa accadrà", ha detto Rob. "Il primo effetto è stato sulla valuta, il Dollaro è sceso del 2% rispetto alla Sterlina. Potrebbe non sembrare molto, ma in un settore in cui i margini sono ridotti, ha delle pesanti conseguenze. Il nostro settore ha difficoltà a gestire la volatilità della valuta. Lavoriamo con programmi a lungo termine con i retailer, e tutti lungo la filiera, dall'azienda al rivenditore, vorrebbero prezzi stabili. Tecnicamente, nel breve periodo la svalutazione del Dollaro ci avvantaggia nel Regno Unito e in Europa, ma la preoccupazione è che, con tutti i problemi che affrontiamo nel post-pandemia, ora dobbiamo gestire la volatilità aggiuntiva della nuova amministrazione statunitense, la cui strategia sembra poter cambiare rapidamente. Non sarà solo la valuta a essere influenzata, ma ogni settore della filiera, inclusi energia, trasporti e logistica, tra gli altri".
Il Messico esporta enormi quantitativi di prodotti ortofrutticoli negli Stati Uniti. Il 25% verrà aggiunto alla frontiera, quindi il coltivatore ottiene lo stesso guadagno, ma il consumatore paga di più. Il prezzo dell'ortofrutta negli Stati Uniti è già alto quindi un aumento del 25% potrebbe influenzare il consumo o le decisioni degli importatori/esportatori su dove destinare il prodotto.
Lime
"I lime saranno interessati, ma nessun Paese può sostituire la quantità di lime inviata dal Messico agli Stati Uniti. Essendo un frutto relativamente economico per unità, il mercato riuscirà ad assorbire un aumento di prezzo? Quello che potrebbe accadere è che, per diversificare i rischi, alcuni esportatori messicani ne invieranno di più nell'Ue. Parlando con i nostri colleghi negli Stati Uniti, è ancora troppo presto per valutare l'impatto sui prezzi dei lime. Le prossime settimane potrebbero fornire un'indicazione, ma alla fine qualcuno dovrà farsi carico di questi dazi".
Avocado
"Ma sono gli avocado a rappresentare l'incognita maggiore", afferma Mirko Infantes, product manager per l'avocado presso la Pacific Produce. "Il Messico è il fornitore principale di avocado per gli Stati Uniti, coprendo oltre l'85% del mercato statunitense. Nel frattempo, il Perù domina il mercato europeo con circa 600 container a settimana. Se gli importatori statunitensi decidessero di acquistare ad esempio un paio di centinaia di container in più di avocado peruviani, l'impatto sul mercato americano sarebbe minimo, mentre sottrarre 200 container dal mercato europeo potrebbe causare carenze durante l'estate".
Il Messico invierà avocado nell'Ue? "Non lo sappiamo, ma se dovesse farlo, l'intera dinamica cambierebbe. Il problema delle spedizioni del Messico verso l'Europa settentrionale riguarda la certificazione. I rivenditori richiedono le certificazioni sugli avocado, ma il Messico ha una grande quantità di frutta non certificata. Questo potrebbe dar luogo a un mercato europeo a due livelli. Al momento ci sono molti 'se' e tutto potrebbe cambiare di nuovo nei prossimi giorni. Alla fine, la quantità di frutta è la stessa, il cambiamento potrebbe riguardare le destinazioni: ad esempio la Colombia, se riuscisse a evitare i dazi, teoricamente potrebbe inviare tutto negli Stati Uniti, il che può aiutarli nella finestra estiva, quando la loro frutta è meno richiesta in Europa".
"In teoria, i livelli generali dei prezzi dovrebbero rimanere gli stessi, come se non stesse accadendo nulla, ma potrebbe essere un vero percorso accidentato, con dazi che applicati, eliminati o prolungati, il tutto aggravato dalla volatilità delle valute".
Come possiamo prepararci a questo?
"Dobbiamo capire cosa sta succedendo, ma allo stesso tempo non ascoltare tutte le notizie che circolano", suggerisce Rob. "Se lavori in un mercato dove il prezzo dipende dalla destinazione, allora determinanti saranno la domanda e l'offerta, ma se cerchi di creare dei programmi fissi, è più difficile. Cercheremo di rispettare i nostri programmi e ignorare le notizie che stanno circolando. La realtà è che nessuno sa cosa accadrà, ma sarà sicuramente un'estate interessante".
Per maggiori informazioni:
Robert Cullum
Pacific Produce
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rob@pacificproduce.co.uk
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