Proseguono gli studi sulla cosiddetta "zucchina centenaria", un ortaggio antico, innovativo e dalle mille risorse, originario del Costarica e del Messico, trapiantato da secoli in Calabria. "È un prodotto che non ha termini di paragone. Se da un lato questo può essere un vantaggio, dall'altro è uno svantaggio, in quanto stiamo imparando man mano tutto ciò di cui la pianta necessita e come si comporta. Ho avuto contatti in altre regioni per ampliare la coltivazione di questo ortaggio, ma per il momento preferisco studiarlo più a fondo", dichiara Francesco Cordopatri, agronomo nonché giovane agricoltore dell'azienda Cordopatri di Amato di Taurianova (RC).
"Dal 2017, per circa tre anni, ho raccolto dati da un impianto pilota. Poi è arrivata la pandemia e tutto è proseguito a rilento. Al momento, sono tre le aziende del territorio coinvolte nella valorizzazione della zucchina centenaria, per un totale di circa due ettari di superficie coltivata - continua Cordopatri - Esistono diversi genotipi di questo ortaggio nella nostra Regione, che abbiamo raggruppato per le sperimentazioni. È già qualche anno che riusciamo ad anticipare la produzione: quest'anno le prime zucchine centenarie erano pronte a metà giugno e con abbondanza di volumi. La maggior parte del prodotto matura però tra settembre e novembre, a seconda della varietà, dell'ecotipo e dell'andamento climatico".
Proprio il cambiamento climatico è il responsabile dell'anticipo di produzione a metà giugno, secondo l'agronomo. "Di fatto, in Calabria, l'inverno è mancato e temevo il peggio, perché le piante hanno continuato la loro crescita, senza mai fermarsi. Di solito, con i primi freddi queste seccano e si rinnovano. Quest'anno invece sono rimaste sempre verdi".
Previsioni sulla produzione autunnale sono quindi impossibili da fare. "Tuttavia, se la maturazione del prodotto mantenesse questo anticipo, saremmo in grado di ampliare la finestra di commercializzazione e posizionarci su un mercato privo o quasi di questo ortaggio così particolare. Si tratterebbe anche di un segnale da tenere presente: il cambiamento climatico può essere di giovamento per alcune cultivar di zucchine - sottolinea Cordopatri - Ovviamente sono tutte supposizioni che hanno bisogno di maggiore studio e sperimentazione a supporto".
Secondo Cordopatri, i primi riscontri commerciali hanno superato le aspettative. "Le rese attuali sono ancora limitate, parliamo di circa 15 tonnellate. I test commerciali portati avanti seguono una strategia ben definita: stiamo vendendo poco prodotto fresco e siamo presenti solo in alcuni esercizi commerciali che lo valorizzano davvero".
"Inoltre, dal secondo anno di produzione, abbiamo in essere una linea di trasformati: sott'oli a marchio Sechium Italia, su cui ci stiamo perfezionando con il passare del tempo, e confetture (99% zucchina, aromatizzate agli agrumi di produzione aziendale o al rum, ndr)", conclude l'agronomo e agricoltore calabrese.
Foto articolo fornite da Francesco Cordopatri
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