Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber
L'esportatore marocchino Oussama Machi:

"Non c'è differenza tra gli attacchi ai camion marocchini in Europa e la pirateria nel Mar Rosso"

Dall'inizio del mese, in Francia, Germania, Belgio e ora in Spagna, si stanno verificando degli attacchi contro i camion marocchini carichi di prodotti ortofrutticoli. Diversi esportatori del Marocco hanno esternato il loro sgomento e la loro preoccupazione per l'aumento di questi raid. In un comunicato stampa, la Confederazione marocchina dell'agricoltura e dello sviluppo rurale (COMADER) ha espresso "forte preoccupazione per gli attacchi ripetuti e ingiustificati ai prodotti marocchini, nonché per la disinformazione diffusa dai media", e ha affermato che le esportazioni agricole marocchine "si distinguono per l’alta qualità e il rigoroso rispetto degli standard legali richiesti sui mercati di importazione".

Oussama Machi, un esportatore con sede nella regione di Souss Massa, ha dichiarato: "Siamo pesantemente colpiti da questi atti insensati e ingiustificati. Alle persone che stanno dietro questi attacchi non importa se i camion sono destinati al mercato spagnolo o al Regno Unito, prendono di mira i camion solo perché provengono dal Marocco. Qual è il collegamento tra un manifestante spagnolo o francese con un camion di pomodori diretto nel Regno Unito, che non è neanche più membro dell'Unione europea? Non vedo alcuna differenza tra ciò che sta accadendo in Europa e gli attacchi dei pirati Houthi nel Mar Rosso".

L'esportatore, in una testimonianza confermata da altri esportatori di diverse regioni del Marocco, parla dei danni subiti: "Queste persone attaccano i camion marocchini, distruggono alcuni pallet e lasciano i camion aperti, spezzando la catena del freddo e facendo deteriorare gli ortofrutticoli. Tutti gli esportatori ne vengono colpiti, perché chi sfugge agli attacchi deve affrontare comunque blocchi stradali e ritardi nelle consegne, e quindi le conseguenti sanzioni imposte dai clienti. Quando i camion riescono a raggiungere i mercati, si verifica una congestione negli arrivi, seguita da un’abbondanza di volumi e dal crollo dei prezzi".

Secondo Machi e diverse altre fonti del settore, i danni li hanno subiti solo gli esportatori. "Né i trasportatori né le compagnie di assicurazione si assumono alcuna responsabilità". Un altro esportatore, con sede nella regione di Larache, ha inviato una risposta scritta dal suo assicuratore: "L'assicurazione delle merci non copre gli scioperi o gli atti di brigantaggio, né in Marocco né altrove". Contattata più volte per un commento sulla situazione, la Federazione marocchina delle assicurazioni non ha risposto.

Negli ultimi giorni la situazione ha assunto proporzioni notevoli, al punto da rallentare la raccolta di diverse colture in Marocco, in attesa di una soluzione e di un ritorno alla calma. Un esportatore con sede nella regione di Gharb ha riferito di aver sospeso le sue esportazioni. Un altro, con sede ad Agadir, ha affermato: "Alcuni di noi non riescono a riprendersi facilmente dalla perdita di tutto il carico di un camion".

"Le modalità della protesta e le ragioni non sono affatto giustificati", dice Machi. "I manifestanti ci usano esclusivamente come capri espiatori, per fare pressione sul loro governo e ottenere più sussidi. Nessuna delle accuse contro i produttori e gli esportatori marocchini è fondata. Al contrario, è il Marocco che viene fuori dall'accordo di associazione con l'Ue con un deficit, inclusi i prodotti agricoli. Il Marocco ha un deficit commerciale con Francia e Spagna. L'anno scorso la Francia ha importato pomodori marocchini per un valore di 706 milioni di euro, mentre il Marocco ha importato grano francese per un valore di 868 milioni di euro. È nell'interesse della Francia acquistare pomodori marocchini, per vicinanza e prezzo, mentre il Marocco dovrebbe acquistare grano russo. In tutta Europa, solo il 3% dei pomodori è di origine marocchina".

Quanto alle accuse di "qualità inferiore dei prodotti marocchini" e di "non conformità agli standard ambientali", Machi risponde: "Siamo regolati dalle stesse certificazioni che ci sono in Europa, rispettiamo gli stessi standard e siamo sottoposti agli stessi controlli. Al contrario, gli esportatori marocchini sono in realtà in forte svantaggio. I nostri colleghi spagnoli e francesi dicono che la nostra manodopera è più economica ma, rispetto a loro, noi impieghiamo cinque volte più lavoratori per ettaro. Inoltre, abbiamo costi di trasporto, di esportazione e altre spese che loro non hanno".

"I colleghi dicono che la nostra qualità è inferiore, ma rietichettano i nostri prodotti per venderli come se fossero coltivati in Europa. Il nostro unico vantaggio è il clima. Se i pomodori marocchini scomparissero dal mercato, come farebbero i produttori francesi o spagnoli a produrre in inverno? Utilizzerebbero le serre climatizzate, con emissioni di carbonio dannose per l'ambiente che vogliono proteggere? Oppure vedremo gli scaffali dei pomodori vuoti, come lo scorso inverno?".

Machi continua a controbattere alle accuse dei manifestanti: "Le soglie di prezzo e le quote di volume, così come il regime contingente, tutelano efficacemente la produzione locale in Europa, e sono già in vigore. Sono invece troppo rigide per gli esportatori marocchini e i consumatori europei, ma non ci aspettavamo che sarebbero stati i produttori europei a lamentarsi. Vale la pena ricordare che il modello di business spagnolo si basa sulle esportazioni e ha una forte presa sul mercato, dove riescono a vendere tutti i loro volumi, senza perdite. Ci sono periodi dell'anno in cui gli esportatori marocchini vendono in perdita per rispettare i contratti".

Tuttavia, l'esportatore fa una differenza tra i manifestanti: "Si possono dividere in due tipologie: da una parte ci sono quelli che io definirei criminali che, per fare pressione sul loro governo e sulla Commissione europea, si scagliano contro i camion marocchini, a volte usando violenza contro gli stessi autisti. Dall’altra ci sono gli agricoltori che soffrono e si annientano sotto il peso dei loro debiti. Leggiamo con grande dolore e angoscia le statistiche sui suicidi dei nostri colleghi agricoltori in Francia. Ma noi non siamo assolutamente in competizione con loro".

"Inoltre, anche se gli accordi di libero scambio hanno permesso al Marocco di integrarsi nell'economia globale, abbiamo ancora un grande deficit, soprattutto con l'Europa", aggiunge Machi. "Siamo avvantaggiati solo nel settore dei pomodori e di altri determinati ortofrutticoli, e i consumatori europei hanno bisogno che questi prodotti arrivino da un’origine vicina, affidabile e stabile, come il Marocco", conclude Machi.

Nella sua dichiarazione, COMADER ha sottolineato che "tra il 2021 e il 2022, le esportazioni marocchine di prodotti agricoli verso l'Ue sono aumentate del 15%, mentre le esportazioni verso la Spagna sono aumentate del 2%. Nello stesso periodo, le esportazioni agricole dell'Ue verso il Marocco sono aumentate del 75%, mentre le esportazioni spagnole sono aumentate del 20%".

Per maggiori informazioni:
Oussama Machi
Casamance Food
+212661178150
oussama.machi@gmail.com

Data di pubblicazione: