Dopo un lungo periodo di divieto di entrata in India dei kiwi provenienti dall'Iran, sembra che verranno adottati nuovi protocolli. Ciò significa che presto i kiwi iraniani potrebbero essere nuovamente esportati nel Paese, il che avrebbe un impatto sull'export italiano e greco di kiwi nella regione. Sebbene non ci sia stata alcuna conferma ufficiale della notizia, diversi esportatori iraniani affermano di poter riprendere le esportazioni.
Un importatore indiano ha dichiarato che, dopo aver chiesto ai suoi contatti in Iran, ha saputo che al momento solo alcune aziende sono autorizzate ad esportare i loro kiwi in India. Un esportatore iraniano ha dichiarato che solo alcuni impianti refrigerati, precedentemente approvate dal governo indiano, possono spedire kiwi in India, non tutte. Inoltre, esistono numerose norme e regolamenti per queste esportazioni.
Anche la documentazione di questi protocolli è in possesso di FreshPlaza. Qui di seguito un estratto:
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Christina Manossis, dell'azienda d’esportazione greca di kiwi Zeus, ha confermato l'esistenza di questi protocolli. Secondo Manossis, questo porterà all'esclusione dei kiwi greci dal mercato: "La decisione è già ufficiale. Ora che il kiwi iraniano ha ricevuto il via libera per entrare nel mercato indiano, significa che il kiwi europeo, e più specificatamente quello greco, verrà escluso dal mercato. È davvero assurdo che, in India, i kiwi iraniani siano soggetti alle stesse norme di importazione di quelli europei".
"Ritengo che questo sia davvero ingiusto, perché le regole di coltivazione europee non possono essere paragonate alle pratiche di coltivazione iraniane. Le pratiche e le regole di coltivazione europee si concentrano sulla sostenibilità e sulla riduzione degli input. Esiste una solida procedura di monitoraggio e controllo dei parassiti, seguita da tutti gli Stati membri. Di conseguenza, i kiwi greci si troveranno ad affrontare una concorrenza sleale, nella quale la Zeus non è disposta a farsi coinvolgere. Riteniamo che il kiwi greco abbia un valore aggiunto rispetto a quello iraniano", conclude Manossis.