"Le presentazioni di Macfrut sono spesso l'occasione per conoscere le realtà produttive ortofrutticole dei diversi paesi del mondo e molto volentieri sfrutto l'occasione per visitare aziende agricole e magazzini di lavorazione" Lo afferma Renzo Piraccini, presidente di Macfrut, che abbiamo raggiunto al termine della recente missione in Azerbaijan.
"L'Azerbaijan - dice Piraccini - è un paese che negli ultimi anni è cresciuto fortemente, principalmente grazie alle risorse petrolifere, che rappresentano la principale risorsa del paese. Baku è una città moderna e funzionale, dove vivono quattro dei 10 milioni di abitanti del paese. Il costo della vita è indicativamente un terzo rispetto all'Italia. Un impiegato guadagna circa 400 euro al mese, anche se gli esecutivi raggiungono spesso cifre molto più alte, un litro di benzina costa 0,50 euro e un operaio agricolo stagionale ha un costo giornaliero che oscilla fra i 13 e i 15 euro. L'Azerbaijan ha una lunga tradizione nella produzione e nel commercio di ortofrutta ed è uno dei fornitori storici della federazione russa. Nei mercati all'ingrosso di San Pietroburgo o Mosca, ancora oggi, molti operatori sono azerbaigiani".
Guarda il fotoalbum!Il gruppo di professori dell’Università ADA di Baku, con il professor Matteo Vittuari (secondo a destra) dell’Università di Bologna e i titolare dell’azienda Nizami Heybetov
Greentech a Baku
"Nei miei tre giorni di permanenza in Azerbaijan ho avuto la possibilità di visitare la Greentech, alla periferia della capitale Baku, che fa parte di un gruppo industriale azero con investimenti in diversi settori. L'azienda è composta da un unico blocco di 35 ettari di serre in vetro, di tipo olandese, per la coltivazione del pomodoro in fuori suolo. Nell'impresa lavorano 80 dipendenti e 15 tra impiegati e agronomi. Dispongono di un magazzino di confezionamento dove operano alcuni macchinari italiani. La produzione del pomodoro comincia a ottobre e prosegue fino a fine giugno, con un rendimento medio di 400 tonnellate per ettaro. Coltivano prevalentemente pomodori a bacca grossa anche se hanno, seppur in misura minore, pure altre tipologie, compreso il ciliegino. Esportano l'80% del prodotto in Russia, un 15% nei paesi baltici e in Polonia, e solo un 5% viene destinato al mercato interno. Hanno in programma un'ulteriore espansione delle coltivazioni".
Nel Nord del Paese
"La seconda tappa delle mie visite ha toccato il nord del paese, ai confini con la Repubblica del Daghestan. Questa è un'area molto specializzata nella coltivazione dei fruttiferi, in particolare pesche, nettarine, ciliegie mele e pere. C'è una grande disponibilità di acqua perché le imprese attingono, attraverso una rete di canali, al fiume Samur e gli ettari a frutticoltura sono in espansione".
Azienda Ismikhanli
Sono 230 gli ettari dell'azienda Ismikhanli, in un unico blocco, coltivati a pesche, soprattutto piatte, nettarine ciliegie e mele. È stata una delle prime aziende a partire, 14 anni fa, con la frutticoltura in Azerbaigian. Gli impianti frutticoli, tutti irrigati a goccia, sono moderni ed efficienti e le piante le hanno acquistate da vivai italiani e turchi. Collaborano, da molti anni, per la parte agronomica, con un consulente italiano. Coltivano una gamma molto ampia di varietà di mele, dalla Gala alla Golden, dalla Grammy Smith alle varietà rosse, compresa la Cripps Pink. Hanno una buona resa produttiva e un'alta percentuale di frutti di prima categoria. Destinano gran parte della produzione al mercato russo e in piccola parte anche ai paesi del Golfo Persico. In azienda lavorano 160 operai stagionali e 30 dipendenti fissi. Stanno ampliando il magazzino di lavorazione e stoccaggio e hanno acquistato una linea di confezionamento di ultima generazione.
Azienda Agrarco
Quest'azienda è parte di un grande gruppo industriale e finanziario che opera in diversi settori. L'azienda coltiva 350 ha di frutteto e 1700 ha di nocciole, che vende principalmente a Ferrero.
Per quanto riguarda la frutta, coltivano mele pere, pesche, soprattutto piatte, nettarine e ciliegie. Hanno un moderno stabilimento, costruito da ditte italiane e tecnologie di confezionamento e impacco di ultima generazione. Esportano il 70% del prodotto in Russia e, in misura molto inferiore, nei paesi del Golfo Persico. La parte restante del prodotto viene destinato alle catene di supermercati nazionali.