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Coltivatori inermi mentre il caldo distruggeva le loro colture

"Il ritardo nella partenza della campagna marocchina dei pomodori potrebbe arrivare fino a un mese"

L'11 agosto 2023 in Marocco resterà una giornata da ricordare: si è registrata una temperatura record assoluta di 50,4 °C. L'ondata di caldo è durata diversi giorni ed è stata accompagnata da "Chergui", ovvero venti caldi e secchi provenienti dal Grande Sahara, tempeste di sabbia e incendi (cfr. FreshPlaza del 21/08/2023). L'impatto sulla produzione agricola è significativo, secondo fonti professionali, ma varia da una coltura all'altra. La preoccupazione maggiore riguarda i pomodori e gli ortaggi precoci, la cui coltivazione si concentra nella regione colpita.

Mustapha Aouragh, agronomo e coltivatore di pomodori nella regione di Souss Massa, ha dichiarato: "L'impatto sui pomodori è enorme. La temperatura all'interno delle serre ha raggiunto i 70 °C e intere aree sono state bruciate. I coltivatori le cui piante erano in fase di fioritura hanno perso il 100% delle superfici a causa delle scottature. Altri hanno perso almeno il 25% dei loro volumi".

"Abbiamo ricevuto avvisi dalla Direzione meteorologica nazionale e dal ministero dell'agricoltura e non abbiamo risparmiato alcuno sforzo o precauzione per salvare le colture, aumentando l'irrigazione, attivando i nebulizzatori e installando reti ombreggianti - ha continuato Aouragh - Tutti questi sforzi sono stati vani e siamo rimasti impotenti mentre le nostre colture bruciavano sotto un caldo senza precedenti".

Oltre alla perdita di volumi e al conseguente colpo finanziario, l'ondata di caldo farà ritardare la campagna di pomodori, inizialmente prevista per ottobre. Aouragh ha affermato: "Dobbiamo ripiantare le aree bruciate, il che implica una richiesta imprevista di sementi e fattori produttivi. Il ritardo potrebbe variare da 20 giorni a un mese, dato che la maggior parte dei volumi di pomodoro marocchini viene prodotta nella regione colpita".

Il ritardo sarà dovuto anche al fatto che diversi coltivatori della regione hanno iniziato ad adottare nuove sementi resistenti alle malattie fitosanitarie, il che dovrebbe innescare una carenza di semi di recente introduzione, secondo fonti professionali.

Aouragh ha chiesto un risarcimento per i coltivatori che hanno perso i loro raccolti. "I costi di produzione e le perdite sono pesanti in un settore già economicamente fragile. Siamo di fronte a un caso di forza maggiore naturale, che richiede l'intervento del governo per salvare i produttori, soprattutto quelli più piccoli".

È la prima volta nella storia che la temperatura in Marocco supera i 50 °C. La temperatura record è stata registrata nella regione di Souss Massa, una delle roccaforti agricole del Marocco, dove si trova gran parte della produzione di pomodori, ortaggi precoci, frutti di bosco, drupacee e frutta di stagione.

Per maggiori informazioni:
Aouragh Mustapha
+212661938200
aouraghmustapha9@gmail.com