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Risultati dalle prove di laboratorio e di quelle sperimentali in campo

Uve seedless Luisa e GGGN01A, in Puglia trenta operatori visitano i vigneti

Il caldo torrido non ha scoraggiato i 30 partecipanti (tra produttori, aziende agricole, aziende commerciali e tecnici) che si sono riuniti nella mattinata di martedì 18 luglio per visitare i vigneti delle cultivar senza semi Luisa - Stella® e GGGN01A (detta Noemi). Le visite sono iniziate alle 9 e proseguite fino a circa mezzogiorno. La mattinata tecnico-divulgativa in campo è stata organizzata dal gruppo pugliese di breeding Grape & Grape Group, soggetto capofila del Progetto UVAPULIA, al fine di evidenziare gli effetti dei diversi interventi sulla dimensione e colorazione della bacca, la presentazione del grappolo e l'avanzamento della maturazione.

Alberto Mastrangelo, responsabile commerciale di Grape&Grape Group, racconta: "La visita si è svolta presso l'azienda agricola Gasparro, in agro di Acquaviva delle Fonti (Bari). Nel comparto dell'uva, è ormai noto il fermento e l'indecisione varietale da parte dei coltivatori sulle cultivar seedless. Spesso, vedere le coltivazioni e i grappoli in fase di accrescimento e maturazione potrebbe generare un interesse, traducibile poi in riscontri economici immediati. Pertanto, queste iniziative in campo sono il modo migliore per prendere visione delle varietà e discutere con tecnici e addetti ai lavori circa i punti di forza e debolezza della cultivar in oggetto. I vigneti di Luisa ‐ Stella® (varietà bianca medio-precoce con raccolta in luglio/agosto/) sono in produzione da ormai 5 anni. Le stime per la campagna attuale sono di 4.500 tonnellate totali, mentre quelle della cultivar nera GGGN01A , ancora in fase di registrazione e al secondo anno a frutto, si aggirano intorno a 280 ton".

Durante le visite in campo, fondamentali sono stati i contributi scientifici della professoressa Laura De Palma (Università di Foggia), la quale ha illustrato i risultati dalle prove di laboratorio e delle rilevazioni in campo, e di Antonio Mastropirro (Ag Coop), che invece ha descritto le prove sperimentali condotte in campo.

Sulla cultivar GGGN01A (detta Noemi), la prof.ssa de Palma, a seconda dei differenti interventi di gestione del grappolo applicati lungo i filari, ha dato evidenza a una serie di dati relativi agli effetti sull'ingrossamento dell'acino, sul peso del grappolo, sulle caratteristiche di rachide, grappolo e sulla eventuale suscettibilità al cracking, soffermandosi anche su alcuni parametri qualitativi e nutrizionali, quali la buona succosità dell'uva di questa varietà che, nei grappoli trattati con sola gibberellina in fase di ingrossamento acino (circa 10 mm di diametro), al 5 settembre 2022 riportava un grado Brix di 21, affiancato da una buona acidità che consente di ottenere un sapore sapido e non piatto. Tra gli zuccheri prevale la presenza del fruttosio rispetto al glucosio, cioè dello zucchero dotato di minore indice glicemico. In GGGN01A è stata rilevata una buona presenza di acido tartarico e acido citrico, che conferiscono rispettivamente un'acidità più stabile e sapidità al gusto.

Riguardo alla colorazione della buccia, le tesi a confronto hanno portato a un completo e uniforme sviluppo del colore. I grappoli trattati con CPPU hanno avuto una più lenta maturazione, minore intensità di colore della buccia, ma una maggiore croccantezza della bacca, fattore interessante dal punto di vista commerciale, visto il costante appealing del fattore crunchy.

La visita è poi proseguita lungo i filari delle varietà Luisa (Stella®), dove Antonio Mastropirro ha spiegato come tale cultivar, unitamente ad altre varietà stenospermocarpiche, presenti una traccia seminale un po' più sviluppata, visibile come un "seme erbaceo" all'interno dell'acino. Nel corso della campagna 2022, a seguito dell'aborto tardivo dell'embrione nel seme, questo fenomeno si è reso evidente non solo in Luisa, ma anche in molte altre cultivar. Questi "semini erbacei" sono quindi ricchi di principi salutistici antiossidanti e, in quanto masticabili, possono facilmente conferire tali sostanze all'organismo umano. Raccontare, argomentare e far conoscere questi aspetti tanto agli operatori intervenuti alla visita, quanto ai buyer o ad altri operatori della filiera permetterebbe di trasformare questa caratteristica varietale della Luisa in un sicuro punto di forza che, infatti, già più di qualche catena della GDO ha imparato ad apprezzare. Necessaria anche la buona gestione idrica di questa cultivar per favorire il mantenimento della percepibilità dell'aroma di moscato sino a settembre. Lì dove invece la pianta risulti essere poco idratata, le bacche perdono prima l'aroma di moscato, molto delicato, che contraddistingue la cultivar.

Uno degli obiettivi del progetto UVAPULIA è proprio quello di fornire a produttori locali una formula pronta all'uso: varietà pronte a essere impiantate, accompagnate da linee guida specifiche messe a punto per ciascuna di esse e tarate negli ambienti pedoclimatici pugliesi. Ciò costituisce un "plus" per i produttori, che quindi non dovranno testare/sperimentare a loro spese le varietà, ma che potranno godere di un bagaglio di esperienze, prove e pratiche agronomiche corrette, che permetteranno loro sin da subito di realizzare un prodotto che sia soddisfacente sia in termini qualitativi sia sotto il profilo della resa produttiva.

Grape & Grape ci ha anticipato che nei prossimi mesi sono previsti altri incontri: a fine settembre è in programma il consueto panel test, mentre a ottobre la conferenza conclusiva del Progetto UVAPULIA.

Per maggiori informazioni:
Grape&Grape Group (Capofila Progetto Uvapulia)
Alberto Mastrangelo
+39 3465341219
commerciale@grapeandgrape.it
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