Il caldo estremo di questi ultimi giorni, con punte che raggiungeranno, specie nelle regioni del centro-sud, anche i 43° C a metà della settimana, potrebbe risultare dannoso per tutte le persone che quotidianamente si ritrovano a lavorare nei campi, esposti al sole in modo prolungato e che svolgono attività fisica intensa.
Nonostante siano note le criticità delle ondate di caldo, per il momento solo pochi enti si sono attivati al fine di decretare l'interruzione le attività lavorative a rischio nelle ore più calde.
Nei giorni scorsi, i presidenti delle regioni Puglia e Calabria hanno emanato ordinanze che vietano il lavoro in condizioni di esposizione prolungata al sole nelle ore più calde della giornata, ossia dalle 12,30 alle 16,00. L'entrata in vigore del provvedimento è immediata, per entrambe i territori regionali, e resterà in vigore fino al 31 agosto, nei soli giorni in cui la mappa di rischio di Workclimate segnala un livello di rischio alto.
Una simile decisione potrebbe dunque essere introdotta anche da altre regioni o comuni italiani.