Nel mese di maggio 2025, l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra una diminuzione dello 0,1% su base mensile e un aumento dell'1,6% su base annua (dal +1,9% del mese precedente); la stima preliminare era +1,7%. A rivelarlo l'ultima nota dell'Istat-Istituto nazionale di statistica.
La decelerazione del tasso d'inflazione si deve principalmente alla dinamica dei prezzi dei beni energetici regolamentati (da +31,7% a +29,3%) e non regolamentati (da -3,4% a -4,3%), degli alimentari non lavorati (da +4,2% a +3,5%), dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +3,6% a +3,1%) e dei servizi relativi ai trasporti (da +4,4% a +2,6%). Un sostegno alla dinamica dell'indice generale si deve invece all'accelerazione dei prezzi dei beni alimentari lavorati (da +2,2% a +2,7%) e all'attenuarsi della flessione di quelli dei beni durevoli (da -1,4% a -1,1%).
I prezzi dei beni alimentari evidenziano un profilo tendenziale complessivamente stabile (a +3,0%; +0,5% su aprile), risultato della sintesi degli andamenti contrapposti delle due sotto-componenti. Da un lato, i prezzi degli alimentari non lavorati decelerano (da +4,2% a +3,5%; +0,7% su aprile), per effetto sia dei prezzi dei vegetali freschi o refrigerati diversi dalle patate (da +6,5% a +2,1%; -3,0% su aprile) sia di quelli di frutta fresca o refrigerata (da +4,8% a +4,2%; +5,5 su aprile); dall'altro, i prezzi degli alimentari lavorati accelerano (da +2,2% a +2,7%; +0,3% su aprile).
Nel mese di maggio l'inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, decelera leggermente (da +2,1% a +1,9%), così come quella al netto dei soli beni energetici (da +2,2% a +2,1%).
L'inflazione acquisita per il 2025 è pari a +1,3% per l'indice generale e a +1,6% per la componente di fondo.
Per maggiori informazioni:
www.istat.it